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Non sposate le mie figlie!

Regia di Philippe de Chauveron vedi scheda film

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La recensione su Non sposate le mie figlie!

di Piace91
6 stelle

Contare gli incassi di "Non sposate le mie figlie" è pressoché impossibile: non è solo il miglior film al botteghino del 2014 francese, ma entra nella top 10 d'orltralpe di tutti i tempi. Un successo stellare, garantito da un tema centrale attualissimo: la Francia multirazziale e tutte le tematiche che ne derivano. Trama e svolgimento (tutto curato, insieme alla regia, da Philippe de Chauveron) sono semplici e lineari, il ritmo è sufficientemente incalzante e il film scorre al meglio, rintuzzato da situazioni esilaranti e ben curate.

 

Le reazioni del notaio Claude Verneuil (ben interpretato da un Christian Clavier sempre perfetto per ruoli borghesi) e di sua moglie Marie, davanti alle "sventure" che riserva loro il destino, non hanno prezzo: non sono pronti per questo ciclone contemporaneo che invade il loro microcosmo ormai anacronistico. Già, perché le loro quattro adorate figlie non sposeranno i rampolli della buona borghesia transalpina, bensì uomini sì francesi, ma figli di immigrati. Queste differenze daranno vita a spassosi litigi e a un altrettanto divertente processo di riavvicinamento, che dà il là a un finale prevedibile, ma non troppo melenso.

 

Il continuo ricorrere a luoghi comuni e allo stereotipo rende questa farsetta una opera di satira sociale molto dolce e zuccherina, lontana anni luce da toni caustici e d'impatto. Forse è questa la mossa vincente, oltre alla scelta degli attori, tutti vicini alla commedia. Va anche detto che il film soffre di qualche punto morto: le rampolle Verneuil sono quasi di contorno e non vengono approfondite più di tanto, così come alcune trame narrative che vengono lasciate spegnersi senza troppa cura.

 

Da segnalare anche un personaggio che può essere considerato l'arma segreta della pellicola: il vecchio nero gollista, pieno di preconcetti verso i bianchi. Pascal N'Zonzi, questo il nome dell'attore, è uno di quelli che fanno maggiormente ridere: conservatore, irriverente, provocatore e nemesi totale del suo dirimpettaio francese. A dimostrazione che, alla fine, tutto il mondo è paese. 

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