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Non sposate le mie figlie!

Regia di Philippe de Chauveron vedi scheda film

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La recensione su Non sposate le mie figlie!

di alan smithee
7 stelle

locandina

Non sposate le mie figlie! (2014): locandina

 

 

“Cosa abbiamo mai fatto al Buon Dio?”...per meritare questo....si chiede una affiatata e benestante coppia sessantenne in macchina, una sera che, più di altre, la tensione e lo stress hanno suberato i limiti della rassegnazione e dell'umana accettazione.

Dovete infatti sapere, e lo saprete non appena avrete modo di visionare la leggera e divertente commedia, che la famiglia di Claude e Marie Verneuil, è composta altresì da ben quattro figlie, tutte in età da marito: belle, realizzate, indipendenti, ma da maritare. Se non ché le prime tre convolano a nozze a distanza di un anno una dall'altra: la prima,prende in sposa un algerino, la seconda un ebreo di Tel Aviv, la terza un giapponese.

 

Emilie Caen, Julia Piaton, Frédérique Bel, Elodie Fontan

Non sposate le mie figlie! (2014): Emilie Caen, Julia Piaton, Frédérique Bel, Elodie Fontan

 

Ora anche per una famiglia aperta e moderna come i Verneuil, un matrimonio “tradizionale”, magari pure religioso secondo il rito cattolico, non sarebbe una cosa ingrata da desiderare per l'ultima figlia: che tuttavia si innamora di un cattolico, certo, come tenterà di sottolineare lo spassoso parroco (dalla risata nervosa e irrefrenabile davvero esilarante) a cui si rivolge sconsolata Marie, ma di origine costadavoriana: e dunque nero come la pece, per non usare mezzi termini.

 

Christian Clavier, Chantal Lauby

Non sposate le mie figlie! (2014): Christian Clavier, Chantal Lauby

 

Gran successo in patria nel periodo primavera-estate, Qu'est-ce qu'on a fait au Bon Dieu? Risulta una commedia degli equivoci e del non detto spassosa e divertente, che non rinuncia ad affrontare, pur con lo spirito e la leggerezza che si confanno ad una commedia adatta a strappare consensi unanimi, il lato più serio e se vogliamo pure sottilmente drammatico della questione, e che si può sinteticamente riassumere in una breve frase, secondo la quale “ognuno è razzista al proprio paese”, rapportandosi al proprio paese, alle proprie origini, al proprio orgoglio nazionale.

 

Frédérique Bel, Julia Piaton, Ary Abittan, Christian Clavier, Chantal Lauby, Medi Sadoun, Emilie Caen

Non sposate le mie figlie! (2014): Frédérique Bel, Julia Piaton, Ary Abittan, Christian Clavier, Chantal Lauby, Medi Sadoun, Emilie Caen

 

Singolare che il paese più multietnico ed “organizzato” dell'Europa nei confronti degli stranieri e delle sue ex colonie, si cimenti in questa sorta di riproposizione arrotondata all'eccesso de “Indovina chi viene a cena”. Il risultato è almeno piacevole, con qualche caduta nel semplicistico e qualche laccatura scenografica o improbabilità di situazioni, come ad esempio la rappresentazione della casa di provincia del capofamiglia, un villone da cinema che assomiglia alla Casa Bianca, e tuttavia vede spiazzati i coniugi nell'accogliere i genitori dell'ultimo sposo, costringendoli a dormire in una angusta soffitta.

 

Frédéric Chau, Ary Abittan, Medi Sadoun

Non sposate le mie figlie! (2014): Frédéric Chau, Ary Abittan, Medi Sadoun

 

Peccati veniali per una commedia di successo che ripropone tematiche “ambientali” (nel senso di ambientazione ed accettazione del diverso, della tolleranza verso altri usi e costumi) che avevano già fatto la fortuna di opere come Giù al Nord. Cristian Clavier grande mattatore, ironico, dispotico e mai domo come da copione.

 

 

 

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