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Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza

  • En duva satt på en gren och funderade på tillvaron

  • Svezia,
  • Genere: Commedia
  • durata 101'
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Regia di Roy Andersson

Con Holger Andersson, Nils Westblom, Charlotta Larsson, Viktor Gyllenberg, Lotti Törnros, Jonas Gerholm, Ola Stensson, Oscar Salomonsson... Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (6)

Trama

Come moderni Don Chisciotte e Sancio Panza, Sam e Jonathan, due commessi viaggiatori, si confrontano sulle meraviglie caleidoscopiche dei destini umani. Un viaggio il loro che mostra la bellezza dei singoli momenti, la meschinità di altri, l'umorismo e la tragedia che è insita nell'uomo, la grandezza della vita così come la fragilità dell'essere umano.

Approfondimento

UN PICCIONE SEDUTO SU UN RAMO RIFLETTE SULL'ESISTENZA: LE FONTI DI ISPIRAZIONE

Scritto e diretto dallo svedese Roy Andersson, Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza arriva a sette anni di distanza dal precedente film del regista (You, the Living) e racconta la storia di due commessi viaggiatori, non più giovanissimi, che si confrontano con le situazioni - assurde, divertenti o tragiche - che la vita offre. Presentato in Concorso al Festival di Venezia 2014, l'opera viene raccontata da Andersson attraverso i modelli e le fonti di ispirazione, largamente descritti nelle note di regia: «Bruegel il Vecchio: Tra le sue varie opere rinascimentali, l'artista fiammingo nel XIX secolo ha dipinto un paesaggio delizioso intitolato Cacciatori nella neve. Da una collina nevosa che si affaccia su una piccola città fiamminga, vediamo gli abitanti del villaggio pattinare a valle su un lago ghiacciato. In primo piano, vi sono tre cacciatori e i loro cani di ritorno da una battuta di caccia dai buoni risultati. Sopra di loro, appollaiati sui rami nudi di un abero, tre uccelli osservano con curiosità gli sforzi e le occupazioni delle persone che stanno sotto. Bruegel era specializzato in paesaggi dettagliati popolati da contadini e spesso ha usato la prospettiva - travolgente - di un uccello per raccontare storie sulla società e sull'esistenza umana. La sua opera contiene anche allegorie fantastiche sui vizi e sulle follie dell'uomo, ricorrendo a un'ottima satira per esprimere le tragiche contraddizioni dell'individuo. In Cacciatori nella neve, gli uccelli sembrano chiedersi: "Che cosa fanno gli umani laggiù? Perché sono così occupati?".
Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza consiste nella vista panoramica di un uccello sulla condizione umana, nella quale non solo l'uccello riflette sull'esistenza umana ma se ne preoccupa anche profondamente, come faccio io. Il piccione si stupisce che gli esseri umani non vedano l'apocalisse che si avvicina, nonostante sia nell'indole dell'uomo evitare di distruggere il futuro e salvaguardarsi. Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza mostra l'incombente apocalisse e offre la possibilità di credere nella nostra capacità di salvezza.
Neue Sachlichkeit: Con i miei due ultimi film ho intrapreso un percorso che io chiamo di "astrazione". Ho avuto il coraggio di mettere da parte il realismo e il naturalismo e di entrare nel territorio dell'estetica astratta. Con Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza vado ancora più in là, rendendo le immagini nitide e luminose. Questa mia decisione riecheggia il movimento artistico del Neue Sachlichkeit, diffusosi in Germania negli anni Venti. I dipinti allora realizzati erano molto chiari, molto concreti, molto distinti. August Sander, fotografo del periodo, mi ha ispirato con la sua rappresentazione delle classi sociali tedesche e con una foto del 1928 raffigurante uno chef che mescola una casseruola e che sembra intrappolato, aggressivo e pericoloso. Con un solo scatto su un personaggio antipatico, Sandler è riuscito a restituire qualcosa di essenziale sull'ordine sociale. Alcuni dei miei pittori preferiti del movimento sono Karl Hofer, Felix Nussbaum e Georg Scholz. La loro combinazione di realtà e fantasia ha originato quello che viene chiamato "realismo condensato astratto", una sorta di "super-realismo", e questa è l'ambizione che ho avuto per il mio film, un'opera in cui l'astrazione doveva essere condensata, purificata e semplificata, e in cui le scene dovevano emergere purificate come sogni o ricordi. Non è stato un compito facile. Del resto, c'est difficile d'être facile, è difficile essere molto semplici ma ci ho provato.
Omero: La narrazione non lineare dell'Odissea di Omero, un lavoro che dopo tre mila anni rimane ancora molto profondo e coinvolgente, è stata una delle fonti di ispirazione per il film. In svedese e in tedesco, la parola irrfard/Irrfahrt (odissea, per l'appunto) suggerisce situazioni speciali e inaspettate. Nell'Odissea, il viaggio di Ulisse verso Atene è caratterizzato da un mix sorprendente di logica, fantasia e sorpresa. Il viaggio in Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza coinvolgerà una miriade di aspetti legati all'esistenza, alla realtà e al tempo. La natura epica e il contenuto del film fanno riferimento alla ricchezza tematica e contestuale dell'Odissea».

 

Note

Andersson chiude la trilogia «sull’essere un essere umano» con 39 piccoli teatri dell’assurdo in cui non s’aspetta Godot ma il denaro che manca, un balletto meccanico di uomini vuoti che il respiro lungo dell’inquadratura mette in ridicolo, una danse macabre tragicomica, disperata e rassegnata, che racconta l’agonia della crisi e una fine lentissima.

Trailer

Commenti (9) vedi tutti

  • Il titolo del film è ispirato al celebre dipinto di Pieter Bruegel il Vecchio, Cacciatori nella neve (1565), conservato a Vienna al Kunsthistorisches Museum: il piccione sul ramo è in alto, al centro della scena.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • ...il piccione riflette più sull'esistenza degli uomini che su quella dei piccioni! Film lento, difficile ma che riesce a ipnotizzarti fino alla fine....

    leggi la recensione completa di fratellicapone
  • Idea strana ... Pellicola difficilmente apprezzabile dalla Massa !!! voto.1.

    commento di chribio1
  • Una sola parola inesplicabile... Sicuramente originale, ma pure troppo, allontanandosi dalla normale dialettica diventa sostanzialmente incomprensibile. Tale scelta da considerare come sperimentale, che in un cortometraggio potrebbe essere un pregio, qua diventa deprecabile perché porta a perdere di vista l'obiettivo che comunque è comunicare.

    commento di gac
  • Non mi è piaciuto e lo sconsiglio, in generale.

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Lo sguardo è disincantato e amaro ma venato di un umorismo sottile. I suoi personaggi teneri, smarriti, disarmati e disarmanti, sono scrutati (quasi vivisezionati) sempre frontalmente. figurine imprigionate nell’incomunicabilità di un mondo pieno di muri e di barriere che si illudono di comprendere il senso del piacere attraverso la sua negazione

    leggi la recensione completa di spopola
  • E' uno di quei film che ti senti figo se ti piacciono, giusto perchè ha vinto un leone d'oro. A me, fotografia a parte, non è piaciuto. Pare mentali incomprensibili.

    commento di sfrisolo
  • Glaciale come il paese da cui proviene. Atroce rappresentazione della solitudine. Scenografia che richiama i quadri di Edward Hopper. Verde pastello che sfuma nel grigio. Capolavoro assoluto per chi resiste fino alla fine!

    commento di vjarkiv
  • Attenzione, Attenzione! Alla stragrande maggioranza di NON cinefili incalliti. Statene alla larga! Nuoce gravemente alla salute. Non fate come me! E' un consiglio da amico.

    commento di stedoni
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

spopola di spopola
8 stelle

Nell’ormai lontano 2007, scrivendo con palese entusiasmo della precedente fatica di Roy Andersson (You, the Living, //www.filmtv.it/film/37484/you-the-living/ ), parlavo del regista come di un innovatore che ha avuto il coraggio di rompere gli schemi della classica struttura del racconto cinematografico per rappresentare in maniera assolutamente anticonvenzionale il suo universo di… leggi tutto

17 recensioni positive

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La recensione più votata delle sufficienti

Mulligan71 di Mulligan71
6 stelle

C'è una frase, che non ricordo dove ascoltai, che dice così: "Aveva gli occhi talmente strabici, che alla fine erano perfettamente allineati". Ecco, al termine della visione del nuovo film di Andersson, credo che gli si adatti come un guanto. Un guanto, però, di quelli bucati. Mi spiego: qui non siamo certamente di fronte a un film perfetto, l'umanità di Andersson,… leggi tutto

3 recensioni sufficienti

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La recensione più votata delle negative

mariogri di mariogri
4 stelle

Per la prima volta, e credo sara' l' ultima, ho assistito ieri sera, davanti alla TV, alla consegna dei premi della 71esima mostra del cinema a Venezia: rabbia e delusione. I soliti personaggi arcinoti ( ma solo per gli addetti ai lavori), tutti incravattati ed infiorettati, una madrina imbambolata ed emozionata che ha candidamente ammesso, in una intervista ad un cronista della Rai, di non aver… leggi tutto

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laulilla di laulilla
9 stelle

Il tema di questo film, Leone d’oro  a Venezia nel 2014, è l’insensatezza del nostro vivere, raccontata in 39 quadri,girati in piani-sequenza che volutamente conferiscono alle singole scene una grande staticità, quella stessa che connota l’intera pellicola. Il regista, infatti,  porta sullo schermo lo svolgersi dell’umana…

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Trasmesso il 28 gennaio 2018 su Rai 5

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fratellicapone di fratellicapone
5 stelle

Sono incappato in questo film cercando qualcosa di interessante su raiplay. Il titolo mi ha incuriosito ma non conoscevo niente del regista, come spesso mi accade perché mi piace vedere un film senza troppo indagare su chi l’ha fatto e sulle sue precedenti realizzazioni. E’ un film a suo modo singolare, anzi non a suo modo ma proprio singolare. Ha un che di ipnotico che…

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alexio350 di alexio350
7 stelle

Film originale e coraggioso questo del regista svedese Roy Andersson, fin dal titolo nonsense e provocatorio. La vicenda non ha una trama precisa e segue un percorso disarticolato, arrivando a digressioni surrealiste che ricordano da vicino Buñuel (vedi le truppe dell'esercito accompagnate dal Re che entrano in un bar qualunque dei nostri giorni, nella caustica sovrapposizione di due…

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Recensione

LAMPUR di LAMPUR
2 stelle

      ...e gli capita sotto pure Anderson con la sua turpe troupe che gira un film.   Getta, distratto come un piccione che se la rischia seduto su un ramo anziché su un cornicione, un'occhiata alle riprese   (campi lunghi, sequenze fisse, dialoghi ridotti al minimo - in molti contenti di sapere che gli interlocutori stanno bene - chiari affronti alle…

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tobanis di tobanis
5 stelle

Ahimè a un titolo così geniale non corrisponde un gran film. Vado controcorrente, il film non mi è piaciuto, avrei voluto, ma non mi è piaciuto. Non è chiaro il significato stesso del film, una serie ininterrotta di brevi episodi, poco legati tra loro, ma talvolta sì, dove viene dipinta un’umanità tristissima, grigia, la cui vita è…

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Nel mese di maggio questo film ha ricevuto 3 voti
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ethan di ethan
8 stelle

39 piani-sequenza, 39 scene che, in apparenza, non seguono uno sviluppo classico ma hanno come trait d'union la reiterata comparsa di Jonathan (Holger Andersson) e Sam (Nils Westblom), due improbabilissimi commessi viaggiatori, venditori poco convincenti e (poco convinti loro stessi...) di scherzi - si fa per dire, denti di vampiro, sacchetti che emettono risate, maschere con un solo dente... -…

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