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Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 1

Regia di Francis Lawrence vedi scheda film

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La recensione su Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 1

di mc 5
4 stelle

Il bello di farsi queste recensioni in proprio è che non dovendo rendere conto a nessuno di ciò che scrivi hai piena libertà d'espressione anche a costo -ed è questo il caso con ogni probabilità- di sfidare l'evidenza delle cifre, delle classifiche e del gradimento pressochè plebiscitario del pubblico. Questo film sta trionfando al nostro box office, e ne aveva potenzialmente ogni caratteristica: è una saga, è un blockbuster, c'ha l'imprinting romantico/tormentato, insomma qua non si poteva fallire. E adesso, dopo il quadro "reale", dirò la mia. Vidi a suo tempo il primo episodio e lo trovai scarso, mi persi dunque con giudizio il secondo e anche stavolta ero deciso a saltare. Ma poi mi son detto "perchè no?", per almeno due motivi. Primo per dimostrare a me stesso che non sono un fottuto snob e poi volevo proprio verificare di persona quanto era giustificabile tanto entusiasmo collettivo popolare. Ora, ad esperienza consumata, posso dirlo: il film è una pena. Davvero un'opera misera e vaga. Di fatto, un mero allungamentop del brodo pur di creare una sorta di "transizione" del tutto INUTILE verso l'epilogo che vedrete (io NO di certo) l'anno prossimo. Una transizione che porterà miliardi nelle tasche dei produttori, ovviamente. Noia, sbadigli e nulla che ti resti nella memoria degno di nota. Lo dico con molta chiarezza: di tutta la situazione contestuale di questa saga non c'è nulla che mi abbia mai appassionato o interessato in qualche maniera. Ho trovato la messa in scena di tutto l'ambaradàn insulsa e questo fin dal primo episodio, compreso ciò che muove la vicenda e tutta l'evoluzione della storia. Leggevo ieri sul "Manifesto" un articolone dove si elogiava la presenza tra le pieghe dell'opera di inquietanti assonanze con la realtà internazionale del momento. E si tiravano in ballo i venti di rivolta dei neri afroamericani contro la polizia per non parlare poi delle macabre similitudini tra le decapitazioni dell'ISIS e la scena dei ribelli giustiziati in ginocchio che si vede nel film. Ebbene, io trovo assurdo questo voler nobilitare intellettualmente un film di cui ho una percezione piuttosto differente, vale a dire quella dell'ennesima trilogia per adolescenti, il solito romanzo young adult che fa strage di giovani cuori (... e cervelli) tra i giovanissimi. Certo, lo so bene che rispetto alla sciagurata serie di Twilight qua siamo tipo agli Oscar, ma non basta per esaltarsi, il target prevalente finisce poi per essere più o meno quello (posso confermare che alla visione cui ho partecipato l'80% erano gruppi di ragazzine). Non mi soffermo sulla noiosissima vicenda perchè mi farei solo del male. Prima di concludere con le osservazioni sul cast, vorrei esprimermi su una colonna sonora che definirei sofisticato-modaiola-deluxe, quindi ben poco accattivante. Quanto agli attori, vorrei prima di tutto evidenziare la monodimensionalissima espressività della povera Jennifer Lawrence, qua impegnatissima a sfoggiare una quantità di facce tra il tormentato e l'angosciato che sfociano talvolta nella comicità involontaria. E non è malinconia, ha proprio il muso sempre, povera stellina. Josh Hutcherson (l'amore suo) me lo ricordo quando da bambino faceva i film per piccini della Disney solo che dopo è cresciuto con quella faccia un pò così che...boh. Bravi come loro solito Jeffrey Wright e Stanley Tucci. E poi quattro attori giganteschi, qui decisamente sprecati: Donald Sutherland (doppiato curiosamente da "nonno brontolone"), il meraviglioso Woody Harrelson (qui stranamente sobrio), Philip Seymour Hoffman (che fa male al cuore vederlo così sacrificato mentre vorrei vederlo col solito impermeabile sgualcito che si accende una sigaretta dietro l'altra, che Dio lo benedica sempre) e infine una sublime Julianne Moore (che, scusatemi, ma più invecchia e più la trovo affascinante, anzi per meglio dire arrapante). Pretenzioso e noioso, ma quello che irrita di più è la patinata confezione blockbuster, senza la quale però -va detto- alle casse delle multisale ci sarebbe meno fila.

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