Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
Torna Lasse Hallström a trattare i medesimi temi che gli valsero la fama con il sopravvalutatissimo “Chocolat”. Il risultato è uno zinzino al di sopra del titolo sopracitato, soprattutto grazie a un'impagabile Helen Mirren, attrice straordinaria.
Dopo quel “Chocolat” che gli era valso (immeritatamente) la nomination all'Oscar 2001, torna Lasse Hallström a far ricorso ai medesimi tre ingredienti -gastronomia gourmet, ridente provincia francese, amore- per raggiungere quel successo che ultimamente sembra evitarlo a tutti i costi. D'altronde quando un talento non esattamente cristallino come il suo si ostina a portare in scena un film per anno con puntualità (quasi) woodyalleniana, bè i raccolti non possono che essere magri. Il risultato questa volta, questo “Amore, cucina e curry”, è un prodotto discreto nella scrittura (seppure si sa sin dal primo istante dove si andrà a parare), messo in scena con innegabile professionalità e interpretato da un'attrice fantastica, Helen Mirren, che vale da sola il prezzo del biglietto. Nella colonna opposta andrei invece ad inserire un minutaggio ingiustificatamente sovrabbondante, le solite banalità buoni vs cattivi immancabili nel cinema di Hallström e un immagine tanto bucolica quanto irreale della Provenza. Banale poi, oltre che arbitrario, il titolo scelto per la versione italiana del film, e proprio non riesco a smettere di chiedermi cosa ci sia di tanto difficile nel tradurre letteralmente titoli comprensibilissimi come questo “The Hundred-Foot Journey”.
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