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Guardiani della Galassia

Regia di James Gunn vedi scheda film

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La recensione su Guardiani della Galassia

di munnyedwards
8 stelle

 

Il MCU (Marvel Cinematic Universe) prosegue nel suo ambizioso percorso, la definizione e lo sviluppo di un gigantesco progetto che può contare sul vantaggio di avere a disposizione una fonte praticamente inesauribile di storie e personaggi, tutto pronto (o quasi) per passare dalla carta al grande schermo, puntando alla conquista delle masse di appassionati ma anche di spettatori occasionali, perché il primo obbiettivo di questa grossa macchina produttiva è chiaramente quello di fare più soldi possibile.

Niente di male in questo, l’importante è che la qualità dei prodotti sia buona e che lo spirito dei film mantenga l’essenza originale della controparte cartacea, anche se questo aspetto per la maggior parte dei fruitori non è certo determinante.

La Marvel/Disney ha dimostrato una notevole capacità organizzativa, anticipando la diretta concorrente DC sta proponendo un funzionale impianto narrativo che nonostante alcuni evidenti limiti risulta nel complesso gradevole e per la maggior parte dei casi appagante, certo risalta come un diamante in mezzo ai sassi la mancanza di una impronta personale, che i registi chiamati in causa siano nomi di un certo peso (Branagh e in parte Whedon) o “sconosciuti” mestieranti (Favreau, Johnston, i fratelli Russo) il risultato non cambia, il MCU richiede per precisa scelta un’ uniformità stilistica e di linguaggio, una gabbia artistica che senza dubbio risulta il suo più grande limite.

 

 

locandina

Guardiani della Galassia (2014): locandina

 

Detto questo la scelta di James Gunn per dirigere Guardians of the Galaxy non poteva essere più azzeccata, primo perché il regista si era già cimentato con il genere, anche se in chiave irriverente e dissacratoria (Super), secondo perché questo particolare adattamento richiedeva una guida che fosse in grado di rispettare i rigidi dettami formali auto-imposti ma allo stesso tempo di stravolgerli, perché il film in questione si presentava “sulla carta” come il più difficile da girare, quello che più di altri rischiava un clamoroso flop.

Il motivo di tale rischio è presto detto, con I Guardiani della Galassia il MCU si apre alla dimensione più eccessiva e allo stesso tempo grandiosa dell’Universo Marvel, ossia quella cosmica (si, qualcosa si era già visto nei due film di Thor), quella dominata da figure praticamente onnipotenti, divinità con costumi improbabili e poteri illimitati, il rischio di mettere in scena qualcosa che sfiorasse la farsa era molto alto, sopratutto tenendo presente che i personaggi in azione erano praticamente sconosciuti al grande pubblico (quello lontano dai comics) e che oltretutto tali protagonisti si presentavano con un tono narrativo decisamente disimpegnato e leggero.

 

 

Chris Pratt

Guardiani della Galassia (2014): Chris Pratt

 

scena

Guardiani della Galassia (2014): scena

 

E invece Gunn fa un centro pieno, coglie e sfrutta al meglio l’essenza del contesto cosmico partendo dalle solide basi narrative del soggetto firmato Dan Abnett e Andy Lanning (scrittori della run di gran successo che ha rilanciato il fumetto), gestisce con perizia un plot dinamico che gioca con le citazioni ma che allo stesso tempo si regge su una sua ben precisa identità.

Ne esce fuori un film che fin dall’inizio diverte e coinvolge, una miscela strana tra Star Wars e Indiana Jones (la prima scena con Star-Lord che ruba la potente sfera Orb è un chiaro omaggio al film di Spielberg), un action spaziale vivace, colorato, divertente, un film che sorprende per l’equilibrio formale e narrativo raggiunto, un pellicola che nonostante non si prenda mai sul serio conquista lo spettatore presentando un gruppo di antieroi fuori dall’ordinario, perdenti di lusso che si rilanciano tra una battuta e un’azione eroica, alimentando quello spirito spensierato e giocoso che segna la vera forza del film.

La storia è molto semplice e vede al centro di tutto l’Orb, una misteriosa sfera che al suo interno contiene una delle sei potentissime gemme dell’infinito, seguendo la continuity dei film proposti fino a questo momento di questi artefatti ne avevamo già visti altri, ossia il Tesseract (Captain America e The Avengers), la pietra della mente (incastonata nello scettro Loki in The Avengers) e l’Aether che era al centro del plot di Thor: The Dark World.

 

 

Dave Bautista

Guardiani della Galassia (2014): Dave Bautista

 

Zoë Saldana, Chris Pratt

Guardiani della Galassia (2014): Zoë Saldana, Chris Pratt

 

Peter Quill/Star-Lord (Chris Pratt) ladro di professione e membro dei Ravagers guidati dal “simpatico” ma pericoloso Younda Udonta (Michael Rooker) ruba l’Orb da un pianeta abbandonato, lo vuole rivendere per proprio conto ma le cose non andranno per il verso giusto, la sfera è ambita dal criminale Roonan (Lee Pace) e questo metterà in moto una serie di eventi avventurosi che porterà nel finale alla definizione di un gruppo di eroi decisamente fuori dagli schemi.

Coinvolti nel variegato e pittoresco universo cosmico tutta una serie di personaggi che troveranno non solo il degno spazio ma anche una fortunata consacrazione, dalla bella Gamora (Zoe Saldana) alle ben realizzate creature in CGI Rocket Raccoon (in originale doppiato da Bradley Cooper) e Groot (doppiato da Vin Diesel), a questi si aggiunge il violento Drax il Distruttore (Dave Bautista), canaglie, ladri, cacciatori di taglie e assassini, una miscela esplosiva per un super-gruppo di perdenti in cerca di riscatto.

 

 

Zoë Saldana, Chris Pratt

Guardiani della Galassia (2014): Zoë Saldana, Chris Pratt

 

Michael Rooker, Sean Gunn

Guardiani della Galassia (2014): Michael Rooker, Sean Gunn

 

Chris Pratt

Guardiani della Galassia (2014): Chris Pratt

 

I Guardiani della Galassia da progetto ad alto rischio si trasforma quindi in un grande successo, apprezzato da gran parte della critica il film di James Gunn sbanca il botteghino e si inserisce tra le migliori produzioni del MCU, un opera che propone intrattenimento di buon livello e che pur rispettando le rigide direttive imposte gode di una sua precisa dimensione formale, una dimensione fatta dal variopinto contesto galattico, da creature speciali che prendono vita, da personaggi che pur costruiti su stereotipi assodati sviluppano una certa originalità, la regia action e l’ottima sceneggiatura contribuiscono infine alla buona riuscita del film, che trasporta lo spettatore in un mondo fantastico che soddisfa gli occhi ma anche lo spirito, guidati da una azzeccatissima soundtrack che ci accompagna per le due piacevoli ore di visione.

Una bella sorpresa e un film da non perdere, da segnalare in ruoli minori la presenza di attori come Benicio Del Toro (Il collezionista), Gleen Close, John C. Reilly, Djimon Hounsou e Josh Brolin (in motion capture è il potente Thanos), più di 700 milioni di incasso nel mondo a fronte di un badget di 170, due candidature minori agli Oscar, un sequel già pronto firmato sempre da Gunn (e già nelle sale), difficile chiedere di più.

Voto: 8

 

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