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Solaris

Regia di Andrej Tarkovskij vedi scheda film

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La recensione su Solaris

di OGM
10 stelle

Il futuro sulla Terra è uno sterile incubo tecnologico, dominato dallo scorrere del tempo, che opprime e mortifica. Per contro, ipotizzare l'esistenza di un altro mondo, ultraterreno, che si sottrae alle consuete logiche della memoria e della percezione sensoriale, genera una folle inquietudine ed il più totale smarrimento. Un film perfetto, nel taglio nitido di regia e sceneggiatura, e nei ritmi cadenzati, che preconizza, in modo solenne e letterario, anziché spettacolare e hollywoodiano, la circolarità spazio-temporale di "2001 Odissea nello spazio". Una storia d'amore è la vera anima di quest'opera di fantascienza, in cui non mancano gli elementi classici (la stazione orbitante intorno ad un pianeta misterioso), ma che è di natura squisitamente psicologica, onirica e filosofica. In essa la realtà materiale si (con)fonde con quella spirituale, in un viaggio soprannaturale tra l'interno e l'esterno della mente. Citazione: "Io, Signore, so solo una cosa. Quando dormo, non conosco né paura, né speranza, né fatica, né piacere. Grazie a colui che ha inventato il sonno, questa bilancia che rende uguali il pastore e il re, lo sciocco e il saggio." Nella vita umana, la ricerca della verità segue strade diverse rispetto alla ricerca della felicità; mentre vi sono cose che esistono a dispetto della loro inarrivabilità per la nostra conoscenza, fatalmente limitata, ve ne sono altre che esistono solo in virtù dell'onnipotenza del sentimento. Esseri di neutrini, in cui prendono forma i desideri più intimi dei protagonisti, vengono a testimoniare che la dimensione dell'inspiegabile è quella più forte, più profondamente umana. Queste creature, nel film, non sono dette "alieni", non sono considerate "invasori", bensì sono chiamate "ospiti", perché sono gli uomini stessi che le invitano a popolare il loro mondo. Un film curato con la precisione matematica di una composizione musicale, con la finezza estetica di una pittura e con la sensibilità emotiva di una poesia. Semplicemente insuperabile.

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