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Society - The Horror

Regia di Brian Yuzna vedi scheda film

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La recensione su Society - The Horror

di SalvoVit
10 stelle

 

Piena epoca reganiana. Fine degli anni '80. Si avvicina il nuovo decennio. Come in molti sanno, il genere horror era ormai all'inizio del declino. Poche pellicole di genere avevano una potenza ed un qualcosa da dire e trovare qualcosa di davvero valido, nel cinema di genere, era davvero un'impresa non da poco. Ed ecco che in questo clima esce nelle sale Society, diretto da Brian Yuzna.

 

Bill vive in una famiglia dell'alta borghesia a Beverly Hills. La sua vita sembra all'apparenza perfetta ma è ossessionato da orribili incubi a causa dei quali non vive la realtà come dovrebbe ed inizia a sospettare di un rapporto incestuoso tra la madre, il padre e la sorella.

Society è un film quasi indescrivibile. Sembra una sorta di trip allucinogeno continuo. Un viaggio però poco piacevole, fastidioso e contorto. Di quelli dai quali vorresti solo svegliarti e fuggire.

Il titolo dice tutto. Society. La società, ovvero quella che descrive Yuzna. L'alta società di Beverly Hills. Un mondo perfetto con famiglie perfette, macchine perfette e case perfette. Famiglie ricche che nuotano nella loro ricchezza quasi affogandoci.

E naturalmente questa società, all'apparenza perfetta, è tutt'altro rispetto a ciò che sembra. Yuzna ci presenta il marciume di una società che ha tutto e vorrebbe ancora di più. Una società che nasconde la propria disgustosa identità sotto abiti d'alta classe e case perfettamente arredate.

 


Un'opera in cui i cattivi vestono giacca e cravatta così come capita anche nella realtà. E' strano quindi che Society sia un film così vicino alla realtà quando, in superficie, non sfiora nemmeno minimamente la realtà.

 

Un film coraggioso che, in piena epoca reganiana, regala allo spettatore lo specchio di un'America nella quale, il ricco mangia e risucchia (fisicamente) il povero, non lasciandogli nessuno scampo. E non è un caso se, nello stesso anno, è uscito un altro film che tratta lo stesso argomento e che fa la stessa critica, ovvero il capolavoro di John Carpenter, Essi Vivono.


In Society (come anche in Essi Vivono) se non fosse tutto estremamente allucinato e grottesco, risulterebbe essere un'opera forse paragonabile ad un documentario. E' per questo che Society è un'opera realista che racconta però la realtà attraverso una lente che fa apparire tutto distorto e sopra le righe.

Il tutto viene raccontato attraverso gli occhi di Billy Whitney, i quali diventano i nostri stessi occhi, attraverso i quali assistiamo al suo delirante viaggio oltre i limiti della realtà.

 


E' inutile dire quindi che Society è un film di critica sociale. Una critica mossa verso la stessa società della quale Yuzna racconta in quest'opera. I ricchi, quelli che fanno dell'apparenza e dei soldi il tutto. Coloro che vogliono tutto pur avendolo già. E naturalmente la critica è feroce e pungente, così come solo un grande regista come Brian Yuzna poteva fare.

Grandioso quindi il debutto di questo grande regista, il quale probabilmente si tratta di uno tra i migliori debutti nella storia del cinema. Society è un film che non permette il dialogo e nel quale mancano inutili giri di parola. E' quello che è e lo dice fin da subito, fin dalle prime sequenze.

Incredibili e memorabili gli effetti speciali. Specialmente nelle sequenze finali, il make-up e gli effetti speciali fanno la loro sporca figura e fa riflettere il fatto che effetti creati nel ormai lontano 1989 artigianalmente, senza alcun aiuto di computer-grafica, facciano molta più impressione e fastidio di qualunque effetto speciale realizzato in computer-grafica in un qualunque horror moderno.

 


Insomma, un film da vedere ad ogni costo. Perchè, si, è un cult del genere ed è un'opera ormai abbastanza storicizzata ma non è scontato che tutti l'abbiano visto, anzi, quella di Society è una di quelle visioni che probabilmente mancano a molti cinefili.

Un film fuori dagli schemi che porta sullo schermo il delirio e sopratutto la critica alla borghesia e all'alta società americana come pochissimi film sono riusciti a fare. Un film al limite della follia che merita di essere visto e merita di essere amato.

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