Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Prendendo spunto dalla drammatica vicenda Bruneri-Canella, caso che a partire dall'anno 1926 e durante due decadi era stato oggetto di processi e controprocessi ma anche di grande interesse mediatico (per gli standard dell'epoca) a livello nazionale, Sergio Corbucci ne porta in scena una versione tragicomica affidandosi alla solita verve di Totò. E il Principe non delude, dando libero sfogo alla sua creatività e riuscendo a dare un tocco di surreale comicità a quello che altrimenti resta un film non certo indimenticabile. Da crampi allo stomaco la scena nell'ufficio del direttore del manicomio, interpretato dal sempre ottimo Nino Taranto. Una curiosità: nel 1964, due anni dopo l'uscita del film, il figlio del Canella (quello vero) presentò domanda di annullamento della sentenza che circa vent'anni prima aveva stabilito definitivamente quale fosse l'identità dello smemorato. La domanda venne comunque respinta. VOTO: 6½
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