Regia di Anne Fontaine vedi scheda film
Diretto da Anne Fontaine, ispirato all’omonima grafhic novel di P. Simmonds, ha come protagonisti F. Luchini e Gemma Aterton.
Luchini interpreta il ruolo di un intellettuale parigino che, avendo fatto i conti con il suo passato letterario andato in frantumi, trova rifugio nella tranquilla e verdeggiante Normandia, canalizzando tutta la sua passione nell’arte di fare il pane, con una moglie del tutto ancorata alla realtà e un figlio, che come tanti altri, piuttosto che leggere romanzi preferisce i video games.
Gemma Aterton interpreta invece Gemma Bovery, femme fatale, trasognante, che dall’Inghilterra, con suo marito Charles, viene ad abitare nelle vicinanze del panettiere. Questa coppia, vicini del sig. Martin, per i loro nomi sono quanto basta per risvegliare in lui le dinamiche del romanzo di Flaubert, e crede di vedere nei loro comportamenti un’incarnazione dei personaggi del libro che tanto ama.
Egli si ritrova perciò ad essere regista dell’opera a cui è appassionato, e cerca di incidere nella vita di quella coppia affinché non vadano incontro al loro destino prescritto. Martin del resto è attratto da questa donna, la quale, però, è a sua volta attratta da altri uomini, ben più giovani di lui, ma gli riconosce gentilezza e saggezza.
La commedia scatta nel momento in cui Martin, sospeso tra l’attrazione per Gemma e il non voler che faccia la fine di Emma, la spia nei suoi incontri intimi, tenta di sabotarli, perché con il pretesto di salvare l’eroina Emma - Gemma, in realtà non fa altro che dare sfogo alla sua gelosia solitaria e tenuta nascosta alla sua famiglia. Ma la bella Gemma non ha mai letto i grandi classici della letteratura, vuole vivere la sua vita secondo i suoi desideri, perciò tradisce il marito, invaghendosi di un giovane studente laureando e, in seconda battuta, di un uomo conosciuto a Londra, ma dal quale era stata delusa.
Il primo rapporto si conclude con un espediente di Martin, ma anche il secondo si conclude, questa volta però per il soffocamento accidentale di Gemma che, mentre stava resistendo alle insistenze dell’amante inglese, ingurgita un boccone del buon pane offerto da Martin.
La commedia diventa tragicomica, perché se non fosse stato Martin a offrire il pane a Gemma, probabilmente sarebbe scampata dalla morte. Ma no, la colpa è di suo marito, che appena tornato in Normandia per ricominciare vede il corpo dello sconosciuto inglese agitarsi su quello di Gemma per farla respirare e fraintendendo considera la dimamica come un tentativo di stupro, impendendo perciò il soccorso e il salvattaggio.
E’ una commedia carina, con humor inglese, introspettiva, che fa vedere come il rapporto tra arte e vita può diventare anche grottesco, con la sua eterogenesi dei fini. Ma probabilmente il tema è così importante che poteva essere maggiormente sviluppato, come nel film Nella Casa, in cui F. Luchini è un professore, e anche qui cerca di determinare la vita degli altri attraverso la letteratura. Il confronto tra questi due film vale per la tematica e per lo stesso attore, che in entrambi si destreggia benissimo. Ma per il resto il confronto è solo un azzardo perchè abbiamo a che fare con regie ben diverse.
Tuttavia il bello di Emma Bovery è la sua leggerezza che si libra in tutte le scene, e anche i momenti drammatici sono ben inseriti nel flusso della commedia, che resta tale fino alla fine, dove il film diventa ancora più originale nel suo finale a sorpresa.
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