Regia di Richard Wallace vedi scheda film
L'esotismo delle Mille e una notte rielaborato a Hollywood.Si narra dell'ottavo viaggio di Sinbad alla ricerca del tesoro di Alessandro Magno ma la storia è poco più di un futile pretesto.Si punta tutto sulle doti atletiche di Douglas Fairbanks jr,sul suo sorriso che persevera anche in situazioni apparentemente impossibili da risolvere,sui suoi duetti con la rossa O'Hara e su una cospicua dose di facile ironia.E'esaltato il glamour hollywoodiano in ricostruzioni fantasiose e coloratissime,in Techinicolor fotografate con una luce calda e suadente.Credo che l'uso di colori sgargianti,la presenza di fastose ricostruzioni di cartapesta siano il pregio principale del film mentre non convince la recitazione quasi teatrale da parte di tutti i protagonisti(truccati adeguatamente per sembrare quello che non sono,orientali).Un trionfo della superficialità,sicuramente piacevole all'occhio ma che appena finito il film si comincia subito a dimenticare.Dello stesso genere è molto meglio il musical Il pirata di Minnelli girato l'anno dopo.Contiene gli stessi ingredienti ma almeno ci sono dei bei numeri musicali e un Gene Kelly come sempre divino.Non sono per l'uso del colore a tutti i costi ma credo che un film come Sinbad il marinaio fatto in bianco e nero perderebbe gran parte del suo fascino,se non tutto.E il fatto che la piacevolezza del film sia legata solo al suo cromatismo acceso e non ad altro non depone certo a suo favore.....
improbabile con i suoi occhi tirati a mandorla...
anche una rossa in oriente è un discreto colpo alla credibilità
Un ginnasta al cinema....sempre sorridente
dirige il traffico con sufficiente talento
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