Regia di Steven Gomez vedi scheda film
Come fare un dignitoso film fs con gli avanzi
Confesso che ho iniziato a vedere Kill Command col ditino su Esc, perché il mio masochismo ha durata breve. Già il titolo fa presagire uno sparatutto con VeriUomini che non si devono lavare mai. In effetti le pallottole si sprecano, ma è l’unico vuoto a rendere.
Si prende l’idea di Terminator delle macchine ribelli, quella di Predator del gruppo di guerreggianti di fronte a una Minaccia Misteriosa, quella di Resident Evil della Bella con superpoteri e si mischia il tutto, aggiungendo a cottura ultimata una Macchina-capo che somiglia a un alien. Tutto chiaro? Gli effetti speciali sono ridotti all’osso: un aereo-elicottero di maestosa incombenza e le macchine di vari tipi e dimensioni, sospettosamente simili a dei tosaerba con mitragliatrice. Per tutto il resto, basta affittare un bosco e il gioco è fatto.
La trama: dei marines che credevano di allenarsi al tiro a segno sono invece tirassegnati dai bersagli, che hanno sviluppato un’intelligenza autonoma. La Bella cyber-qualcosa, in tutto ciò, è un bel po’ responsabile del casino, ma ce la mette tutta per farsi perdonare.
Kill Command è essenziale: non ci sono Frasi Indimenticabili, sguardi tra lei e lui, filosofie esistenziali sciorinate ricaricando le armi. Si tratta di un’onesta opera d’intrattenimento in cui, una volta tanto, mitra e mitragliatrici dei marines sono più le volte che mancano il bersaglio di quelle che lo colpiscono. Solo una nota: se hai scoperto che colpendo alla testa la Macchina-capo la fai fuori, perché ti ostini a spararle alle gambe?
Credo che il mio divertimento sia dovuto in gran parte alla visione in lingua originale, in cui la voce da basso del caporale negrone muscoluto punteggia le scene di una musicalità da Stati del Sud.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta