Espandi menu
cerca
Le meraviglie

Regia di Alice Rohrwacher vedi scheda film

Recensioni

L'autore

giancarlo visitilli

giancarlo visitilli

Iscritto dal 5 ottobre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 19
  • Post 2
  • Recensioni 452
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Le meraviglie

di giancarlo visitilli
6 stelle

E’ il film italiano vincitore del Grand Prix al festival di Cannes 2014, di una regista talentuosa, il cui sguardo abbiamo avuto già modo di apprezzare nel bellissimo Corpo celeste (2011).

Torna, la sorella dell’altrettanto bravissima attrice, Alba Rohrwacher (protagonista in questo film) a raccontarci l’adolescenza, al modo di come solo il grande Truffaut, anni or sono, l’aveva intesa come quell’età che “lascia un buon ricordo solo agli adulti che hanno una pessima memoria”. Infatti, il film di Alice Rohrwacher è innanzitutto film di memoria, di una terra, di una tradizione, di un sistema naturale, umano e vitale, che ormai risulta sempre più desueto. In modo particolare, quello di quattro sorelle, capeggiate da Gelsomina, la primogenita, erede del piccolo e strano regno che suo padre ha costruito per proteggere la sua famiglia dal mondo “che sta per finire”. Le meraviglie avvengono durante un’estate con, da una parte l’arrivo nella loro casa di Martin, un ragazzo tedesco in rieducazione, dall’altro l’incursione nel territorio di un concorso televisivo a premi, “il paese delle Meraviglie”, condotto dalla fata bianca Milly Catena.

Quella di Gelsomina è una famiglia, un crogiuolo di sensazioni, opinioni e culture, non solo perché in essa si parlano tre lingue, il tedesco, il francese e l’italiano, ma perché assomiglia piuttosto a quelle famiglie reali, in discontinuità con quelle di tanto cinema e letteratura italiana dei nostri tempi. Quella della Rohrwacher sembra scritta al modo di Gavino Ledda, Ignazio Silone, del verismo in cui i più piccoli si fanno scopritori di ingiustizie, vessazioni e soprusi, di contro ad un mondo adulto che a cui è permessa ogni cosa, finanche quella di avere un cammello nello stesso ambiente tipico di un cane da caccia, piuttosto. Fra mondo adulto e quello bambino, la Rohrwacher, non crea spazi celesti, piuttosto un baratro in cui il senso di colpa dei più piccoli è riflesso della mania di grandezza e pochezza che caratterizzano gli adulti. Non sarà un caso se Martin, il bambino da rieducare, sarà il collante, il deterrente affinché Gelsomina possa vivere finalmente la sua corrispondenza d’amorosi sensi, al modo tipico degli adolescenti, inebriandosi, come le api, di nettare e desiderio di volo. Piuttosto la si vede in terra, impiastricciata al colloso miele, sempre legata in qualche modo alla roba e ai luoghi.

E’ evidente la predilezione documentaristica della regista, che pone al centro della sua attenzione la descrizione della comunità, in cui la produzione di miele e insaccati, insieme alla salsa di pomodoro, non è disgiunta dalla meraviglia di un’età esacerbata a cui dà la caratteristica e nome di Gelsomina, capace di catturare, attirare e impollinare amore. Gelsomina, così, diventa l’aliena, come lo era stata già Marta in Corpo celeste.

Tuttavia, il mondo fiabesco, poetico e ossimorico, in quanto reale, del cinema della Rohrwacher, specie in questo suo secondo lavoro, risulta caratterizzato da un eccessivo manierismo. Non relativo alle bellissime sequenze in cui la luce diventa acqua o quando ci si commuove durante l’intervista al padre di Gelsomina, ma nell’ambito della narrazione che, a parte qualche caduta nel finale del film, possiede una certa refrattarietà nei confronti di un racconto che come le api sui fiori, porta gli spettatori ad un eccessivo pensiero, qualche volta ad una certa lungaggine fine a se stessa, specie quando si tratta di raccontare di “cose che non si possono comprare”, di padri/padroni, o di veleni che tarpano le ali e il volo, per i quali basterebbe la sola forza delle immagini. Comunque,, ce ne fossero di altri film italiani, così autenticamente personali.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati