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Signore e signori, buona notte

Regia di Registi vari vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Signore e signori, buona notte

di ethan
6 stelle

Sgangherata ma, a tratti, efficace satira sul malcostume italiano dell'epoca, che va a colpire 'poteri forti' come Esercito, politici e intrallazzi con l'alta finanza e gli apparati ecclesiastici.
Diretto a più mani - tra gli altri figurano Comencini, Loy, Magni, Monicelli, Scola - sulla falsariga di un immaginario TG3 condotto da un Mastroianni in gran forma - che sembra anticipare lo 'stile' di conduzione svagato di Emilio Fede - coadiuvato da una giovane e già bella Monica Guerritore, il film snocciola alcuni episodi che sono appena abbozzati e si fermano alla farsa con altri più corrosivi, come ad esempio i due con un impagabile Ugo Tognazzi.
Il primo, 'Il generale in ritirata', è una sagace presa in giro delle alte sfere militari, mentre il secondo, 'Poco per vivere, troppo per morire' è l'agghiacciante e profetica cronaca della giornata di un pensionato che deve arrangiarsi con 32.000 lire al mese di pensione - siamo nel 1976 - ingegnandosi in mille modi, ma che alla fine crolla sentendo pronunciare la parola 'filetto' (non come erroneamente dice 'Il Mereghetti' la fettina) dall'intervistatore.
Il più corposo in assoluto risulta 'Il Santo Soglio' dello specialista in materia Luigi Magni, girato con la consueta e graffiante ironia, dove un'ineffabile Nino Manfredi si finge malato per farsi eleggere nientemeno che Papa. Ho letto che la vicenda è vagamente ispirata addirittura all'elezione di Papa Sisto V, ma le fonti sono lacunose in riguardo.
Passabili gli altri episodi, con Villaggio e Gassman protagonisti.
Voto: 6.

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