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Lo sciacallo

Regia di Dan Gilroy vedi scheda film

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La recensione su Lo sciacallo

di zombi
9 stelle

mi aveva sempre ispirato questo film per l'espressione di gyllenhaal. due occhi sparati che sembrano quelli di un allienato venuto da chissà dove. in questa pazzesca spianata che è la città di los angeles fotografata in maniera sublime. mai le notti furono così notti senza notti e le albe furono così luminose e promettenti come nelle migliori mattine freddissime che conosco anche io, quando nella bassa parmense c'è quel freddo secco limpido e lucido. il personaggio di jake gyllenhaal è un vagante del web che cerca l'occasione giusta e buona per uscire da quel torpore nullo che è la sua vita. ladruncolo, profittatore non riesce a farsi assumere in un cantiere di costruzione perchè è appunto inaffidabile in quanto ladruncolo e profittatore e il capo cantiere dopo aver concluso l'affare sporco, gli dice senza mezzi termini che lui non assume un "ladro del cazzo". lou(gyllenhaal) abidante della valley, animale notturno per eccellenza(con quei grandi occhi per vedere meglio nel buio) si lancia ben presto nel business dei video di incidenti per una delle tanti emittenti televisive che fanno dello shock spicciolo il loro punto di forza. il film di gilroy non è un semplice trattatello su cosa si debba o si possa eticamente mostrare in ti-vì. l'alterazione e la manipolazione di ciò che l'occhio vede entra a far parte di un circuito in cui tutto deve essere visto per essere considerato, ma in un contesto in cui ciò che viene visionato ha un peso specifico solo nel momento in cui viene visto. poi non esiste più. solo lou archivia la propria storia di shock-teller a memoria della propria scalata al successo. nemmeno l'amore per nina, il suo capo, fatto degli stessi pixel e della stessa materia cerebrale di lou, assume i connotati di un affetto. in più nel film c'è un cortocircuito tra il titolo che indicherebbe qualcosa che striscia nel buio della notte e il cognome di lou, bloom, che starebbe ad indicare qualcosa che fiorisce, qualcosa di raggiante. lou è una sorta di creatura che prospera nel buio, mentre di giorno dorme e osserva l'effetto dei suoi video, che fiorisce appunto ai piedi di un'immensa città che offre opportunità di qualsiasi livello. per certi versi un film memorabile con un protagonista in una vera e propria interpretazione monstre, al suo meglio. non importa ciò che è vero. non c'è spazio per lo scoop giornalistico vero e proprio. importa l'orrore, la frattaglia, i bassi istinti. gran film.

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