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The Raid 2

Regia di Gareth Evans vedi scheda film

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La recensione su The Raid 2

di supadany
9 stelle

A modo suo, Gareth Evans fa qualcosa di non molto distante rispetto a quanto fece - a suo tempo - James Cameron quando diresse Aliens. Scontro finale.

Il suo The raid 2 riprende il (già) leggendario The raid proponendone una versione al quadrato: non scorda le movenze coreografiche, evitando al contempo di produrre una stanca rivisitazione, e ne amplia la portata dimostrando di sapersi muovere anche in contesti più articolati.

Giacarta. Per proteggere ciò che di più caro ha al mondo, Rama (Iko Uwais), reduce da una missione incredibile (The raid), è chiamato a infiltrarsi tra i ranghi di una potente famiglia criminale.

Tutto prende il via in prigione, dove difende il rampollo del boss, così che il suo operato fa breccia nei piani alti. In breve tempo, acquisisce stima e rispetto sul campo, ma aspetta il momento giusto per cambiare le carte in tavola e spazzare via con le sue mani un’intera organizzazione.

 

scena

The Raid 2 (2014): scena

 

Generare una storyline di successo è molto difficile ma, sempre ammesso di riuscirci, il rilancio lo è ancora di più, tra l’attesa dei fan della prima ora e la necessità di trovarne altri.

Gareth Evans riparte da dove c’eravamo lasciati, ma l’evoluzione è presto chiara così che a furenti combattimenti si aggiungono evoluzioni più corpose della struttura narrativa, degne di un gangster movie.

Di conseguenza, anche la messa in scena è più ricca, possono essere inseriti dei campi lunghi (talvolta esemplari) e in spazi diversificati si giova nuovamente di coreografie avvincenti, oltre di un montaggio ingegnoso, realizzato in tempo reale sul campo per fugare ogni dubbio sulla validità del risultato. Inoltre, entrano in scena anche personaggi fumettistici, come la donna martello e l’uomo con la mazza da baseball, per cui certe descrizioni non hanno nemmeno bisogno di spendere troppe parole per essere eloquenti.

Infine, il quadro generale assume la sua fisionomia esecutiva aggiungendo tematiche classiche per il genere, con gli uomini visti come tanti piccoli ragni in movimento su una tela di affari mastodontica, più altre dotate di uno sguardo profondo, con i giovani che non rappresentano un buon futuro e la saggezza destinata a essere sempre più lontana da questo mondo.

Tante qualità che fanno di The raid 2 – Berandal un’opera ambiziosa, confermando e ampliando quanto di buono Gareth Evans aveva già lasciato intendere di possedere, così come avviene per le attitudini da action man di Iko Uwais, alzando il livello di spettacolarità e di opportunità grazie ad alcuni spunti prodigiosi, per due ore e mezza ad alta densità.

Fulminante e duttile.

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