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Fuoriscena

Regia di Massimo Donati, Alessandro Leone vedi scheda film

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La recensione su Fuoriscena

di FilmTv Rivista
8 stelle

Nessuna macchina da presa o telecamera aveva mai raccontato prima d’ora l’attività dell’Accademia della Scala, una delle scuole d’arte musicale, e non solo, più importanti del pianeta. Gelosa, anche giustamente, della propria struttura e dei metodi d’insegnamento, così straordinari da essere diventati materia di questo film presentato al Torino Film Festival 2013. Un documentario che si fa “narrativo” quasi senza una programmatica intenzione, perché gli studenti prendono possesso della sceneggiatura trasformandosi in personaggi, la visione e le esperienze diventano spettacolo puro, senza margini con la fiction.

 

L’idea di Fuoriscena viene a uno dei due autori, Massimo Donati, anche romanziere (suo il notevole Diario di spezie, Mondadori). Si fa aiutare da Alessandro Leone, che ha da poco firmato (con Daniele Azzola) un altro documentario “difficile” sul mondo della boxe, La via del ring, comprato da ARTE. Testardi e tenaci, i due, milanese il primo, varesino/tarantino il secondo, sfidano i molti “no”, dalla sovrintendenza in giù, ma la bontà del loro progetto alla fine convince i vertici del Piermarini. Senza mai essere invasivi, i registi, con una troupe leggera, stanno ai margini della scena mentre giovani ballerini si preparano per le audizioni, cantanti lirici studiano, scenografi allestiscono (in Accademia costruiscono scenari da fare invidia al Signore degli Anelli), docenti insegnano, ognuno con le proprie peculiarità e i propri accenti (numerosi gli stranieri), spiegando ai tenori del futuro come affrontare Mozart o Verdi. Donati e Leone si appassionano a molte voci e a tante storie, ma le più interessanti sono due. Quella di un ragazzino arrivato a Milano dalle valli bergamasche, danzatore di grande talento e famiglia contadina: Billy Elliot praticamente (gli somiglia pure). E quella di una studentessa coreana che ogni giorno il babbo, collegato via Skype, spinge a pregare Allah. E poi le situazioni impreviste, sorprendenti; come la magnifica sequenza dei ballerini che provano i passi sul ballatoio della casa di ringhiera, un’immagine che Milano dovrebbe far vedere in loop ai visitatori di Expo.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 16 del 2014

Autore: Mauro Gervasini

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