Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
Una commedia agrodolce, che, nonostante alcune buone intuizioni, ho trovato piuttosto insipida. Le vicende di alcuni abitanti di un condominio, ognuno con le proprie caratteristiche e particolarità s'intrecciano nell'ultimo giorno di un anno indefinito, in una imprecisata città d'Italia. Ho trovato buona l'idea dell'indeterminatezza del tempo e luogo, una scelta coraggiosa del regista che rinunzia al facile espediente delle "macchiette regionali" e contemporaneamente crea un'atmosfera surreale. Mi è poi piaciuto il mostrare in alcuni momenti lo "spaccato" del condominio, che mostra contemporaneamente tutti gli eventi che si verificano nei singoli appartamenti. Ma le note positive, per me, finiscono qui. Forse l'autore voleva "mettere a nudo" l'essenza dei protagonisti, le loro fobie e manie; aspirazioni e delusioni; le loro piccole meschinità ed una bontà d'animo di fondo, consentendo allo spettatore d'identificarsi nell'uno o nell'altro. Non coglie però nel segno, perchè a me le recitazioni sono sembrate poco spontanee, troppo legate ai ruoli che gli attori sono soliti interpretare in altri contesti. Il buon Abatantuono sembra veramente fuori luogo e fuori controllo ! Quest'artificiosità mina la credibilità dell'intera vicenda ancor più dell'indeterminatezza entro la quale è ambientata e la rende insipida e poco interessante. Quel poco di tensione che si crea viene sciolto dal combaciare di tutti i tasselli del "puzzle" in una conclusione simpatica ma scontata.
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