Regia di Gianni Puccini vedi scheda film
" Preferisco che al movimento si accosti un contadino più che un professore di università. Solo che il contadino dovrebbe cercare di farsi tanta esperienza e tanta larghezza di mente quanta ne può avere un porfessore d'università, per non rendere sterile la sua azione e il possibile suo sacrifizio " (Antonio Gramsci : Spunti per l'avvenire, 1917).
Il senso della vicenda straordinaria e tragica dei fratelli Cervi realizza l'auspicio gramsciano della conoscenza, della coscienza storica e politica che precede l'azione. Il coraggio dei sette merita assoluto rispetto, il loro sacrificio anti-fascista sta alla base della nostra libertà. Il film alterna la conoscenza dei testi politici e rivoluzionari da parte soprattutto del Cervi/Volontè alla vita contadina alla terra agli amori e alle feste. Il regista mantiene comunque una onestà una purezza di intenti tipica del mondo contadino il cui cattolicesimo tradizionale incontra in carcere o a teatro la rivoluzione e l'anarchia. Puccini riesce anche ad evitare, visto l'anno di uscita ogni polemica politica legata all'attualità, non c'è nesuna enfasi retorica nelle discussioni e nelle azioni dei fratelli c'è solo l'intransigenza della verità.
" Si può essere intransigenti nell'azione solo se nella discussione si è stati tolleranti, e i più preparati hanno aiutato i meno preparati ad accogliere la verità, e le esperienze singole sono state messe in comune, e tutti gli aspetti del problema sono stati esaminati, e nessuna illusione è stata creata " (Antonio Gramsci : Nessuna tolleranza per lo sproposito, 1917).
voto 7
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