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La stirpe del male

Regia di Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett vedi scheda film

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La recensione su La stirpe del male

di maghella
4 stelle

Quando ho visto che “La stirpe del male” era l'ennesimo film horror mockumentary mi sono detta: “che palle! Ancora?!”... ma ho un debole per i film a tema Anticristo, e così ho visto anche questo.

 

Il film dura all'incirca 90 minuti, i primi 50 passano abbastanza bene, nonostante il racconto sia prevedibile, una sorta di “Rosemary's baby” dei poveri anni 2000. Purtroppo nell'ultima mezz'ora, proprio per cercare quella originalità che mancava fin dall'inizio, la storia si perde nell'improbabile, e la tecnica del mockumentary vacilla con una sceneggiatura che non la sostiene più.

 

Una coppia di sposini in luna di miele viene agganciata nell'ultima notte a Santo Domingo, da un simpatico taxista che li porta ad una festa privata underground. Ubriachi, la mattina seguente non si ricordano nulla di cosa si successo.

 

Al ritorno la sposina scopre di essere incinta, la gravidanza è all'inizio normale poi diventa un tantino problematica, crisi isteriche, si manifestano fenomeni strani, uomini misteriosi seguono la coppia e infine un carosello di porte che sbattono, coltelli che volano e quant'altro nella notte della nascita del nuovo anticristo. Che si scoprirà essere poi il primo (o secondo? O terzo?) di una lunga serie.

 

La tecnica del mockumentary in questo film oltre ad essere inutile (poteva essere tranquillamente un film fiction normalissimo), è pure fastidiosa. La telecamera utilizzata in modo morboso dallo sposino, poteva avere un senso nel primo tempo, ma nel secondo assolutamente no e contribuisce solo a rendere la storia ancora più incredibile e confusa. Ho come la netta sensazione che questa inflazionata tecnica sopperisca alla mancanza di idee e di originalità... e mi spingo oltre: che sia sintomo di incapacità da parte dei registi e degli sceneggiatori.

 

In questo film si affronta un tema horror che non ha più niente di nuovo da raccontare, se si utilizza la tecnica più inflazionata degli ultimi 15 anni, si ottiene il risultato mediocre finale del ridicolo.

 

Mi piacerebbe capire se la sceneggiatura si stata pensata per lo stile mockumentary, o se questa scelta sia subentrata successivamente per rendere il film più “moderno”. In ogni caso l'effetto ottenuto è insufficiente.

Alcune scene sono buone, tipo le riprese da una telecamera a circuito chiuso della sposina in un parcheggio, mentre in preda ad un attacco di ira spacca a gomitate i finestrini di una macchina. Ma troppo poco per giustificare l'esistenza di un film che non ha davvero niente, ma niente, di nuovo da aggiungere al lungo elenco di cose tutte già viste in decine di film precedenti.

Peccato... mi piace tanto il tema dell'Anticristo, ma devo vedermi il sempreverde “Rosemary's baby” (che rimane ad oggi il più moderno di tutti) e la saga del presagio (dove finalmente si vede questo “benedetto” Anticristo nato e pasciuto) per rimanere soddisfatta.

 

 

 

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