Espandi menu
cerca
Il serpente e l'arcobaleno

Regia di Wes Craven vedi scheda film

Recensioni

L'autore

claudio1959

claudio1959

Iscritto dall'8 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 74
  • Post -
  • Recensioni 1344
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il serpente e l'arcobaleno

di claudio1959
8 stelle

Il miglior Wes Craven, vederlo per credere!!!

locandina

Il serpente e l'arcobaleno (1988): locandina

Bill Pullman, Cathy Tyson

Il serpente e l'arcobaleno (1988): Bill Pullman, Cathy Tyson

Nella leggenda Voodoo, Il Serpente e’ il simbolo della Terra. L’Arcobaleno rappresenta invece il Paradiso. Tra i due tutte le creature vivono e muoiono. Dennis Allan(Bill Pulmann) e’ uno scienziato inviato ad Haiti da una casa farmaceutica americana di Boston, per scoprirne di più su una droga che paralizzerebbe in modo temporaneo chi la assume, di fatto mantenendolo cosciente. Gli effetti di questa droga traggono in inganno i medici che dichiarano il decesso di chi la assume. Altri medici ritengono invece che questa sostanza allucinogena possa creare i famosi zombie, perpetuandone la leggenda. Uscito nel 1988, questo film non ebbe un grande successo, fu giudicato un horror senza pregi e qualità, fu visto da pochi e dimenticato da tutti, non ebbe neanche grandi recensioni positive da parte dei critici ed addetti ai lavori. Visto oggi Il Serpente e l’Arcobaleno risulta invece bellissimo e moderno, come impianto scenico, come narrazione, con effetti speciali ancora validi. Il film è ambientato durante la caduta del regime dittatoriale e del terrore di Duvalier, quindi assume significati anche politici, Craven descrive Haiti in modo non illusorio o cartolinesco ad uso e consumo dello spettatore americano, ma lucidamente fa capire le brutture di quel bellissimo paese centramericano succube del solito dittatore, quindi non solo horror, ma anche denuncia sociale. Haiti e’ immersa e fotografata a parte la splendida sequenza iniziale sempre in ambienti scuri, una scelta stilistica di Craven, che muove la sua mdp, in un esterno notte liquido, limaccioso, immerso nel fango e nelle oscurità, tutto in modo ossessivo e ripetitivo, come i canti voodoo ed i tamburi che si odono nella notte, che suonano in modo frenetico e monotono. I cimiteri naturalmente sono luoghi deputati ai malefici, con scene crude di mutilazioni e torture. Wes Craven ha il merito di descrivere in modo lucido, tutte le brutture del regime dittatoriale, che fondava il suo potere, sulle credenze popolari e sulla polizia segreta con poteri di vita e di morte sugli abitanti di Haiti. Si può anche leggere la metafora che i morti viventi sono i dissidenti del regime e gli oppositori destinati ad essere zombificati . Il finale del film è liberatorio, con tutto il popolo che si riversa nelle strade per festeggiare la liberazione dal tiranno. Purtroppo però Haiti ancora oggi versa in povertà e fa fatica a dare ai suoi abitanti una vita più dignitosa. Cito infine Cathy Tyson splendida dottoressa locale, che collabora con Bill Pulmann si alleano per combattere il male, dando vita anche ad una bella storia d’amore. Cathy Tyson l’anno prima aveva girato il bel Mona Lisa, un film di grande successo di Neil  Jordan. 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati