Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Se mi fosse chiesto di dare il mio parere a riguardo di tale opera artisticamente impeccabile, esso sarebbe sicuramente "pregiata come un abito serale e romanticamente ripugnante come un obbrobrio interminabile".Con ciò non voglio condannare la pellicola di sè e per sè, ma quantomeno ribadire come il significato a fondo della proiezione si identifichi pienamente sia col contenuto e la forma, sia, per la mggior parte, con la dicitura "senso".Difatti, la tormentata vicenda d'amore narrata con così tanta passione (cinica) è, nella sua dialettica psicologica, una sorta di "seisachteia" delle emozioni, giacchè la sensazione di avvicinamento e lontananza che si avverte durante la visione rasenta la contrapposizione, al genuino sentimento provato dall povera e solitaria Livia, l'inuile e crudele insensibilità del tenente austriaco Maller, insuperbito e imbaldanzito dalla carica politica ed indole naturale investitagli.Insomma, il delineamento a tinte chiaroscure di un "aduvatos eros" dagli esiti fatalmente lugubri ed indilazionabili.Ma, d'altronde, ben si sa come nel corso di una guerra, per tempo e/o per necessità, soltanto la fronda più forte resista alla corrente del vento.In definitiva, un film diretto degnamente, ma inevitabilmente dal sapore amaro.Infausto.
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