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Avengers: Age of Ultron

Regia di Joss Whedon vedi scheda film

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La recensione su Avengers: Age of Ultron

di will kane
7 stelle

I numeri sono eloquenti:due giorni di programmazione fuori dagli USA e il secondo atto delle avventure degli "Avengers" sono già vicini ai 50 milioni di dollari, e le cifre sono potenzialmente moltiplicabili, e parecchio. A tre anni dalla prima "reunion" di Hulk,Iron Man,Captain America,Thor, Vedova Nera e Occhio Di Falco, Joss Whedon ha riunito i supereroi aggiungendone di nuovi (i due gemelli Pietro e Wanda Maximoff, in arte Quicksilver e Scarlett Witch,l'androide Visione, e sullo sfondo il compare di Tony Stark War Machine e quello di Steve Rogers Falcon), prospettando un nuovo potente nemico: il robot Ultron, che è stato creato in buona fede (ma anche per sfrenata ambizione, va specificato) da Stark, che ha sviluppato una (cattiva) coscienza, e sull'input originale, pacificare la Terra, si organizza per farlo a modo suo: estinguendo la razza umana, che vede inesorabilmente distruttiva. Se le recensioni si scrivessero con frequente chiave politica, come usava fino ad una trentina d'anni fa, si poteva leggere il nuovo blockbuster targato Whedon come una sonora mossa anticomunista: un nemico che è una coscienza collettiva, che è animato da originarie buone intenzioni, ma all'atto pratico può distruggere ciò che gli USA vedono come modello di società, che continua a sfornare altri uguali a sè stesso, non risponde, forse, a come vedevano i "rossi" in terra d'America? Però, chiaramente, quest'avventurona sospesa tra laboratori e scontri devastanti va vista altrimenti: i rapporti tra i personaggi, e questa, oltre a un innato senso del ritmo, è la grande forza del regista e sceneggiatore, sono definiti bene e le personalità varie indagate con abilità. Certo, ci sono un paio di snodi risolti in maniera un pò frettolosa (vedi la chiave cibernetica  per cominciare a combattere efficacemente il feroce Ultron), ma lo spettacolo regge, e per due ore e venti passate, si va verso un prevedibile finale in trionfo, ma con perdite per gli eroi, ed una conclusione sospesa, come oggi troppi fanno, ma che rimanda maggiormente a "L'impero colpisce ancora". Dell'atletico cast, notare la maturazione attoriale dell' orocrinito Chris Hemsworth, che applica una dimensione ironica al Dio del Tuono che non stona, e il rovello sentimentale tra Bruce Banner/Hulk e la bella venuta dall'Est Natasha Romanova viene affrontato con impacci e ammiccamenti dal duo Mark Ruffalo e Scarlett Johansson con garbo e senza forzare troppo la tensione tra i due personaggi. Appuntamento al 2018, con il doppio "Infinity war", con intermezzi in solitaria di ogni eroe, chiaramente.

 

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