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Il seme della violenza

Regia di Richard Brooks vedi scheda film

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La recensione su Il seme della violenza

di mm40
6 stelle

Di per sè la storia è piuttosto banale: una classe indisciplinata, arriva il nuovo professorino, inizialmente viene maltrattato, ma lui riesce - con tanta pazienza e altrettanta comprensione - ad instaurare un dialogo con gli scapestrati studenti. Ma si considerino due elementi imprescindibili dell'opera e se ne intuirà il vero valore: il primo è quello sociale-educativo, siamo nel 1955 ed un lavoro del genere è assolutamente anticipatore dei tempi, poichè non liquida facilmente la questione del razzismo con una blanda morale buonista: anzi, i teppistelli della scuola si comportano da veri teppistelli, il linguaggio è rude (quanto poteva esserlo ai tempi: brutto muso di qua, sporco di là), la faccenda viene insomma presa di petto e senza nascondersi dietro i soliti luoghi comuni e le approssimazioni più comode ed orientate ad un cinema per famiglie. Il seme della violenza, inoltre, ha il merito di inquadrare agli esordi della sua comparsa il fenomeno delle gang, delle bande delinquenziali giovanili. E poi, secondo fattore, non dimentichiamoci che questo è il film che lancia il rock and roll a livello popolare: il film di Brooks è l'equivalente cinematografico della Sun Records, l'etichetta che rese celebre Elvis; non fu solo un successo in patria, ma travolse letteralmente l'Europa intera: in Inghilterra, come è noto, il rock prese piede anche più rapidamente che negli Stati Uniti (nella retrograda ed oscurantista Italia si dovranno invece attendere cinque anni circa perchè venga proposta una versione alla camomilla, comunque ritenuta scandalosa ed oltraggiosa per il pubblico pudore, da Celentano e soci). Le cronache del tempo parlavano di cinema messi a ferro e fuoco da giovani spettatori sovraeccitati dalla storia e dalle musiche; mezzo secolo dopo la cosa può fare sorridere o lasciare perplessi, ma questa era la realtà del 1955: prima non si era assistito mai a nulla di simile. Per - almeno - queste due ragioni Il seme della violenza si è guadagnato un posticino di riguardo, divenendo titolo degno di un certo culto non solo per Brooks (la cui carriera sarà caratterizzata da successi anche maggiori, come la traduzione su pellicola del romanzo A sangue freddo, di Truman Capote, nel 1967), ma per la storia o quantomeno l'evoluzione come strumento 'sociale' del cinema; la sceneggiatura è opera del regista, mentre nei panni del protagonista troviamo il bravo Glenn Ford; fra i co-protagonisti c'è anche Sidney Poitier. Sui titoli di testa e di coda, la pietra dello scandalo: Bill Haley & the Comets eseguono Rock around the clock. 7/10.

Sulla trama

In una classe etnicamente mista (irlandesi, portoricani, afroamericani) arriva il nuovo, giovane professore; gli indisciplinati studenti gli rendono la vita dura, ma lui non si arrende e cerca, oltre all'insegnamento, un dialogo con gli alunni.

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