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Gone Girl - L'amore bugiardo

Regia di David Fincher vedi scheda film

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La recensione su Gone Girl - L'amore bugiardo

di RobocopXIII
8 stelle

Un film che ha bisogno di ingranare ma che riesce a prenderti.

Quella che segue è la simil-trascrizione di un video che ho pubblicato su Youtube. Cliccate QUI se siete interessati.

 

Gone Girl parla di Nick ed Amy, una coppia in crisi da poco trasferitasi in una piccola cittadina dalla ben più grande New York. Il giorno del quinto anniversario di nozze Amy sparisce nel nulla. Iniziano così le ricerche della donna scomparsa.

Capita raramente che un film riesca a farmi cambiare idea in corso di visione, e Gone Girl è uno di questi.

 

Perchè l'incipit non è dei migliori. Sarà per la recitazione spesso troppo accademica dei comprimari, per la scarsa espressività di Ben Affleck o per la voce da meditazione guidata di Rosamund Pike. Sarà per la fotografia fatta di luci artificiali e fortemente filtrata. Sarà per la dinamica dei flashback intermittenti che sanno di già visto. Sarà per l'empatia pari a zero che proveremo per i personaggi. Sarà per il finale telefonato.

 

Se non fosse che ho iniziato il film senza sapere quanto durasse e quello che ritenevo potesse essere il finale era forse solamente metà film. Ed è da questo punto che Gone Girl comincia a catturarti. Capisci che il film si sta prendendo i suoi tempi per costruire qualcosa di diverso. Ed ecco per esempio la mancata empatia per i personaggi si rivela una voluta costruzione di un universo animato da persone malate e bugiarde. Il film si crea una dimensione personale ma soprattutto differente dalla media.

 

Questa differenza è data principalemente da Fincher, che io personalmente apprezzo e che riesce sempre a dare un'impronta personale ai suoi film, con degli strascichi stilistici di Millennium. E da Gillian Flynn, che ha scritto il romanzo da cui questo film è tratto e che ne ha curato anche la sceneggiatura in prima persona. Sarà per via di una penna femminile, ma il ruolo della protagonista è differente dalla solita solfa. L'autrice tra l'altro sembra legata a ruoli femminili particolari, basti pensare che nel 2018 uscirà un film diretto dal regista britannico Steve McQueen e sceneggiato da lei dall'emblematico titolo "Vedove".

 

Comunque sia, mi perdonerete la ripetizione ma quest'è: Gone Girl è un film differente, differente dalla maggior parte degli altri film che possono vantare un budget tale. Niente di innovativo, ma prova strade alternative e atmosfere personali quando potrebbe adagiarsi sugli allori dei grandi nomi e della love story.

 

Una tirata d'orecchie all'edizione italiana. Dal titolo adattato leggermente spoiler all'adattamento dei sottotitoli che sono fastidiosamente edulcorati da vari "fucking" et similia.

 

Sconsiglio questo film alle persone particolarmente infastidite dai buchi di trama. Per i restanti, cercate di farsi trascinare e date tempo al film di costruirsi una sua personale dimensione.

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