Espandi menu
cerca
Gone Girl - L'amore bugiardo

Regia di David Fincher vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Tato88

Tato88

Iscritto dal 21 novembre 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 15
  • Post 19
  • Recensioni 367
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Gone Girl - L'amore bugiardo

di Tato88
6 stelle

L’ultima fatica del nostro amato Fincher non ci fa propriamente saltare di gioia dopo l’arrivo degli inaspettati titoli di coda. Tutto appare parecchio sottotono rispetto agli ultimi capolavori a cui ci aveva abituato, con una colpa particolare da attribuire ai due personaggi protagonisti (da non confondersi con gli attori, che invece li hanno interpretati al massimo delle loro possibilità).

 

Il film si divide sostanzialmente in tre grosse parti (ma solo della prima viene fatta menzione nel trailer, onore a questo marketing) con punti di svolta ben evidenti che cambiano in modo significativo la struttura narrativa. E purtroppo per nascondere al meglio questi risvolti emotivi dei personaggi e farli apparire il più ambigui possibile durante la parte iniziale, si è poi deciso di renderli davvero stupidi o completamente fuori di testa, troppo incredibili e troppo trattenuti rispetto ai caratteri forti e dannati tanto cari al regista. Il rammollito Nick Dunn (Ben Affleck), che ha una voglia di ritrovare la moglie scomparsa pari ad un tavolino dell’Ikea, è davvero troppo debole per attirare la nostra simpatia, men che mai per favorire un’immedesimazione, comunque compromessa dalla sua già citata ambiguità iniziale. Mentre meglio non parlare della moglie Amy (che tuttavia ha il pregio di rivelarci la fatalità di Rosamund Pike, assolutamente da recuperare al più presto in ruoli più degni), che con una scelta tutta maschilista appare essere la donna più mentalmente malata della cinematografia, davvero troppo fuori di testa per darle credito e che per osmosi rende ancora più inaccettabile il carattere inerme del marito.

 

Tuttavia, dopo averne elencato i difetti (pochi ma grossi), vediamone i pregi (molti ma piccoli) che pareggiano la situazione. La maestria di Fincher non si dissolve nella mal riuscita costruzione dei personaggi, che sebbene sia ammorbidita rispetto al solito, emerge con un montaggio e una capacità narrativa davvero notevole, che permette in ultima analisi di far volare i potenzialmente devastanti 149 minuti di durata del film. La fotografia gelida e desaturata del fedele Jeff Cronenweth si reinventa e si adatta perfettamente a questa nuova storia fatta di sospesi, frasi tronche, omissioni, continui misteri. E poi i geniali, straordinari, simpatici compositori Trent Reznor e Atticus Ross (Oscar per The Social Network), ormai riconoscibili (e dunque godibili) col loro swarmatron misto pianoforte che ancora una volta crea una dialettica uditiva tra innovazione e tradizione, sempre in linea tematica con la narrazione (anche se in realtà, stavolta l’associazione è un po’ forzata, ma comunque c’è).

 

In definitiva mi dispiace ammetterlo, ma Gone Girl mi ha lasciato l’amaro in bocca. Quel tipo di amaro per cui non basta consolarsi con l’espressione “occasione mancata”. La sensazione più esatta è quella per cui l’intero progetto non era destinato ad avere successo, e dunque era meglio evitare proprio di metterci mano. Il risultato, difatti, è mediocre. Dunque, cari fan di Fincher, andate pure, ma acquietate gli animi.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati