Espandi menu
cerca
Le sei mogli di Enrico VIII

Regia di Alexander Korda vedi scheda film

Recensioni

L'autore

sasso67

sasso67

Iscritto dal 6 dicembre 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 96
  • Post 64
  • Recensioni 4485
  • Playlist 42
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Le sei mogli di Enrico VIII

di sasso67
8 stelle

Sandor László Kellner da Pusztaturpásztó, già Regno di Austria-Ungheria (Impero in quanto Austria, ma Regno in quanto Ungheria), è stato uno dei massimi esponenti e almeno in parte anche il rifondatore del cinema britannico del periodo antecedente alla Seconda Guerra Mondiale. In questa sua qualità di regista e produttore, resta conosciuto con il nome occidentalizzato di Alexander Korda, la cui opera più nota e forse più riuscita è proprio questo Le sei mogli di Enrico VIII, a proposito del quale un critico, Richard Griffith (citato da Sadoul) scrisse che «è la storia di un uomo che ha avuto otto mogli», aumentando di due unità il già nutrito numero di mogli del sovrano inglese. Il quale, anche con sei sole coniugi, costituisce un interessante soggetto cinematografico. E infatti la mini biografia di Korda si incentra sostanzialmente sui suoi matrimoni, anzi, sui suoi ultimi quattro matrimoni e sulle sue mogli. Il film narra soprattutto gli aspetti privati della vita di Enrico VIII Tudor, senza insistere troppo sugli aspetti politici del suo regno, ma anche senza enfatizzare troppo - ma anzi, quasi umanizzandoli - i numerosi vizi personali unanimemente riconosciuti al monarca, così come traspaiono dal celebre ritratto che di lui fece il pittore di corte Hans Holbein il Giovane. A questo risultato contribuisce indubbiamente la prova attoriale di Charles Laughton, che rende quasi simpatiche le bizze di un sovrano che, tra le proprie mogli, amò veramente solo la terza, Jane Seymour, che morì di parto dando alla luce l'agognato erede maschio, e Catherine Howard, la giovanissima ed adultera quinta sposa, fra l'altro cugina di Anna Bolena. Questo tipo di cinema, sorta di biografia romanzata, vista con l'occhio dei servitori (che da vicino notano ogni difetto dei grandi), come testimoniano i frequenti siparietti ambientati nelle cucine del palazzo reale, costituisce uno spettacolo avvincente e divertente, che, a distanza di quasi ottanta anni, non ha perso quasi niente della propria efficacia spettacolare.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati