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Cenerentola

Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film

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La recensione su Cenerentola

di Utente rimosso (cinerubik)
6 stelle

Kenneth Branagh dirige con semplicità e senza eccessi una favola vera, autentica. Cenerentola è purezza e dolcezza in un mondo "feroce". Una storia che non pretende di mascherarsi e snaturarsi ma va avanti a testa alta, come la conosciamo, come ci ha fatto sognare e come l'abbiamo sempre amata.

Famiglia riunita davanti al televisore (presenti bambini di diverse età) e la scelta ricade sul DVD di CENERENTOLA, diretto da un KENNETH BRANAGH che mi ha regalato, in passato, diverse soddisfazioni. Le trasposizioni cinematografiche delle favole classiche, recentemente deviate (ma sarebbe meglio dire corrotte) verso il noir, il macabro e l'horror, mi preoccupano sempre per l'incombente incoerenza che spesso lava via il messaggio originale, ossia la morale "nocciolo" della storia; non è il caso di questo film che si attiene alle grandi linee guida della storia che tutti noi quando eravamo  bambini e (soprattutto) bambine, ci siamo fatti raccontare almeno una volta. Non vorrei passare per sessista (lungi da me) ma la fiaba sentimentale e al femminile di Perrault, seppur ravvivata dalla Disney con spassosi topolini parlanti, non è mai stata tra le più gradite dal sottoscritto anche se la curiosità (quella sì, donna in me), mi ha spinto ad avallare la scelta del gruppo. Il timore di "divagazioni" creative (che se ben fatte sono comunque ben accette) viene spazzato via, dopo pochi minuti di visione, da una narrazione che calca i passi del lungometraggio di animazione di oltre mezzo secolo fa, condividendo con esso parecchi dettagli significativi (abito celeste di Cenerentola, nome dei topolini e del gatto, canzoni cantate dalle sorellastre durante le lezioni di solfeggio) e mantenendosi piacevolmente allineato (talvolta sovrapposto) alla storia originale. La gentilezza e la purezza spadroneggiano (assai più di una comunque indiscutibile bellezza) in quel fiore di ragazza (quasi irritante nella sua remissività) che è Cenerentola. Il ruolo della protagonista è interpretato bene da una Lily James (apparsa recentemente ne "IL SAPORE DEL SUCCESSO" e che rivedremo in "ORGOGLIO, PREGIUDIZIO E ZOMBIE") fresca e dolce, scelta dalla produzione anche (a mio parere) per il suo bellissimo sorriso. La fata madrina è una scatenata e svampita Helena Bonham Carter che regala allo spettatore l'unico momento di umorismo (pur senza strafare). Brava (nessun dubbio al riguardo) e perfida al punto giusto, Cate Blanchett nei panni della matrigna Lady Tremaine. A tratti un po' stucchevole Richard Madden, scelto come "Kit" il principe azzurro. Cosa ci si deve attendere da un film del genere? La prima risposta che mi sovviene è che questo Cenerentola non è né più né meno di qualunque altra versione della fiaba, rafforzato soprattutto da costumi e colori impressionanti. Ogni personaggio è caratterizzato senza grosse sorprese e per molti versi in questo, che potrebbe apparire come un difetto, si vede la maestria di un Branagh che ha capito, in fondo, che alcune storie appartengono ormai a tutti anche perché funzionano e ci piacciono così. Un film, Cenerentola, che contiene una buona dose di magia (la percepiranno soprattutto bambini e nostalgici) ma che ha nella semplicità e nella morale "la gentilezza vince sempre" i suoi maggiori pregi. È la morale stessa a dare alla favola lo spessore della favola e ci permette, anche in un film apparentemente "leggero", di sognare.

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