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Belluscone - Una storia siciliana

Regia di Franco Maresco vedi scheda film

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La recensione su Belluscone - Una storia siciliana

di zombi
10 stelle

in sala si ride spesso e volentieri e anche io in più di un'occasione mi sono trovato a non lasciarmi intimorire dalla risata e a rilassarmici, ma di che ridere non ce n'è mica tanto. è vero come dice il (non)personaggio di tatti sanguinetti, tatti sanguinetti, che ora che berlusconi non è più alla ribalta della vita politica e c'è renzi e x-factor l'ha vinto una giovane suorina che ha fatto il pieno di voti su youtube, di berlusconi e della sua salita al potere non gliene frega più niente a nessuno? può essere vero che dei freaks ritratti da maresco e da cui maresco si è fatto risucchiare in un vortice di depressione per non essere riuscito a terminare il film di fiction su berlusconi, alla gente suscitino solamente risate di simpatia o di scherno perchè non sanno pronunciare feisbuc, ma che intanto si rida anche sul fatto che i personaggi di ciccio mira, erik e vittorio ricciardi non vogliano organizzare un concerto in ricordo di borsellino e ad ogni concerto in piazza al brancaccio si leggano bigliettini che possono o non possono essere messaggi in codice per i boss in carcere, i quali vengono omaggiati ogni sera con un saluto "agli ospiti dello stato"? il mockumentary di franco maresco è un atroce e impietoso ritratto di una nazione che si nasconde dietro alla scusante che questo succede al brancaccio. i freaks ritratti nel film non sono "uno di noi" e semplicemente si esce dalla sala e si discute più o meno stancamente di ciò che si è appena visto e delle risate più o meno amare che abbiamo riversato dinnanzi allo schermo. ma intanto le frasi che si sentono di insulti ai carabinieri o alla memoria di borsellino e falcone e al fastidio riservato allo stato perchè è sicuramente peggio della mafia che invece c'è per chi deve esserci, sono battute di un film perfido e al vetriolo che si riversa dritto dritto sul viso di uno stato e dei suoi abitanti che si sentono estranei a tutto ciò. i personaggi che sono personaggi perchè sono personaggi talmente clichè perchè veri(più veri del vero, nonostante siano veri) come il senatore dellu'utri che ancora adesso non so se era veramente lui, o un sosia o un ologramma o come il pentito con la maschera che dice a maresco che si ricorda di lui quando inseriva le scurregge nei suoi cinico-tv e che si augura che non lo faccia anche con lui perchè potrebbe... insomma tra uno strafalcione e l'altro, tra un ricordo di un'anatema su "totò che visse due volte" e una minaccia di scureggia, il film di maresco è proprio la risata che ci seppellirà senza immaginare che stiamo amaramente ridendo su di noi, senza la coscienza di riderci dietro. 

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