E' chiaro che in questi casi la valutazione del film (al di là di meriti propri, come potrebbero essere la bravura degli attori e la fedeltà ai fatti storici e nell'ambientazione) dipende soprattutto dal personaggio celebrato, che in questo caso ha meriti grandissimi. Si tratta di Alan Turing, teorico e precursore dell'informatica; e, tutto sommato, se la civiltà umana negli ultimi 50 e più anni ha preso la strada che ha preso lo si deve a lui. Che poi abbia davvero fatto vincere e soprattutto fatto finire la seconda guerra mondiale diventa a questo punto quasi secondario. Secondario anche rimarcare il fatto che, di solito, la genialità nell'uomo ha una seconda faccia della medaglia con impatti pesanti sulla vita sociale e personale del "genio"; o che leggi omofobe in Inghilterra abbiano distrutto la vita di migliaia di persone (tra cui questo genio della matematica).
E se poi le guerre si vincono coi grandi pensatori (viene da chiedersi, a guardare il film, se gli inglesi non potevano vincere prima potendo intercettare le comunicazioni nemiche), perché i prossimi conflitti non li risolviamo direttamente con le "Olimpiadi della matematica"?
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