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Il segno di Venere

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su Il segno di Venere

di lamettrie
7 stelle

Un bel film: una commedia perché si ride, ma amara, perché molto pessimista. I maschi fanno una figura penosa: opportunisti e falsi tutti qui, tranne forse lo sprovveduto Peppino. Sicuramente sono opportunisti e falsi i personaggi di Sordi, bravissimo nell’impersonare il volgarotto; e soprattutto De Sica, che incarna la figura peggiore dell’intellettuale/artista: colui che è ben poca cosa, ma usa il cervello per recitare, fingere e darsi un tono. Per ingannare insomma: quanti attori/artisti/intellettuali sono spesso stati cialtroni e di basso livello, nonostante le apparenze, come quello interpretato da De Sica, in un personaggio apparentemente signorile perfetto per lui (e magari il teatro ha dato loro proprio le armi reali per questa falsificazione, di sé e del proprio valore; e la tradizione italiana ha dato loro più armi che altrove, in tal senso ).

Il film non ha chissà quali pretese, ma è ottimo per il cast. Oltre a coloro che abbiamo già citato, e a vari comprimari di livello, anche la Loren e la Valeri recitano parti perfette per loro: svampita, attraente e civettuola, popolareggiante la Loren, mediterranea e solare; lombarda, nordica, acida, rassegnata e passiva, frigida e appassita, sottomessa al destino la Valeri (che però in cuor suo medita quanti inganni deve subire, e non è così ingenua come sembra). Nemmeno la Loren è così ingenua come sembra.

Forse la chiave di lettura del film è proprio questo: con tutti i loro limiti, questi personaggi hanno un certo, differente grado di squallore (e anche un certo grado di apprezzabilità, sebbene meno visibile), sembrano limitati (e lo sono), ma recitano una parte, impegnandocisi ciascuno più che può, e mostrandovi un certo talento; “Non sono così ingenui come sembrano”, cioè (alcuni cercano di trattenersi da ciò, però, come la Valeri) tentano di arraffare il più possibile nella falsità, quella dei luoghi comuni, delle apparenze, della retorica. Una bella commedia all’italiana, non a caso firmata Dino Risi

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