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L'ascensore

Regia di Dick Maas vedi scheda film

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Carlo75

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La recensione su L'ascensore

di Carlo75
6 stelle

Questo è un film molto particolare per me, perché mi ricorda un periodo della mia infanzia. Mi trovavo in Trentino con la mia famiglia, e nei cinema del paese, era il 1983 e avevo 8 anni, proiettavano questo film. La Locandina mi mise un ansia atroce, quella mano morente che usciva dell'ascensore mi inquitava tanto, perché non capivo il motivo di quella morte. Per un bel periodo non presi l'ascensore. A distanza di anni l'ho recuperato, e questo è il mio pensiero.

In un'edificio di Amsterdam accadono strani omicidio collegati ad un ascensore malfunzionante, un tecnico tenta di indagare sui fatti. Il film ci mostra come un oggetto quotidiano, l'ascensore, può diventare una minaccia mortale, e questo riflette la paura latente degli anni '80 (tutt'ora attuale) che la tecnologia, inizialmente vista come un alleato, può sfuggire al controllo umano diventando distruttiva. Sotto il problema dell'ascensore "impazzito" si nasconde il concetto di un'intelligenza artificiale manipolatrice, un'idea che negli anni '80 era fantascientifica ma che il regista ha saputo intuire come un potenziale orrore futuro. L'orrore non viene dal soprannaturale classico, ma dal banale e dall'usuale, rendendo l'esperienza ancora più angosciante. (Chiunque prenda un ascensore può diventare una vittima) Il film ci suggerisce che il progresso tecnologico non è intrinsecamente buono e può portare a conseguenze inimmaginabili e letali se non adeguatamente compreso o controllato. Il regista olandese Dick Maas ha scelto un oggetto comune e ha creato una storia di successo mondiale, dimostrando come l'originalità possa prevalere su budget elevati. Nonostante i limiti del tempo, gli effetti speciali dell'epoca sono ben realizzati e contribuiscono all'atmosfera macabra, evitando la banalità di molti horror anni '80. Nel 2001, Maas stesso ha diretto il remake Down – Discesa infernale, ambientato in un grattacielo americano, e anche se meno riuscito, contiene riferimenti alla minaccia terroristica che sarebbe esplosa di lì a poco, suggerendo una possibile premonizione.

Film di genere a bassissimo budget ma molto interessante, buono per la sua regia originale e le scene di morte, la sua forte critica sociale al capitalismo e alla tecnologia che può diventare distruttiva, gli effetti speciali ben realizzati per l'epoca, la sua atmosfera cupa e inquietante e il fatto che abbia trasformato un oggetto quotidiano e innocuo in una terrificante minaccia, rendendolo un'opera influente nell'horror olandese. Merita la sufficiente piena per l'impegno messo dal regista nel creare con poco un'opera più che accettabile, una cosa da sottolineare però è il doppiaggio italiano, veramente indecente, che lo penalizza molto.

 

scena

L'ascensore (1983): scena

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