Espandi menu
cerca
Ritorno alla vita

Regia di Wim Wenders vedi scheda film

Recensioni

L'autore

EightAndHalf

EightAndHalf

Iscritto dal 4 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 233
  • Post 59
  • Recensioni 1018
  • Playlist 35
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Ritorno alla vita

di EightAndHalf
7 stelle

Del raccontare, dello scrivere.

 

locandina

Ritorno alla vita (2015): locandina

 

Erano almeno sette anni che Wim Wenders non si cimentava nel lungometraggio di finzione, dopo il Palermo Shooting [2008] che era stato accolto con fischi e stroncature. Si tratta dunque di un autore i cui ultimi film era più facile condannarli che problematizzarli. Probabilmente la fredda accoglienza che ha avuto Every Thing Will Be Fine risponde a questa stessa tendenza di leggere i nuovi film del regista tedesco in maniera superficiale. Infatti la nuova pellicola di Wim Wenders è un film che va avanti tramite continue rivelazioni che sono evidenti più da un punto di vista strettamente formale che da uno contenutistico, sebbene certo non si possa dire particolarmente ordinario e scontato neanche il contenuto. Every Thing Will Be Fine prende un sacco di direzioni, si diletta nelle ellissi, più che sottintendere "sovraintende", esplicita, mette a nudo la sua stessa struttura. Wenders non è il primo venuto, anche se non è questo il motivo per cui dobbiamo apprezzare il suo film: il motivo è che è evidente l'indagine che vuole portare avanti, quella sul senso. Ha più o meno senso la scena messa qui piuttosto che lì? A cosa corrisponde, nel percorso interiore dei personaggi? Il fatto che abbia un senso, la rende una scelta più forte?

 

James Franco

Ritorno alla vita (2015): James Franco

 

E' facile accusare Every Thing Will Be Fine perché è un film che immediatamente si mette a nudo, con eccezionale candore. Per chi non riuscisse a identificarlo nella filmografia di Wenders, che ha sempre mostrato un certo interesse per lo studio e la commistione delle arti, possiamo dire che il parallelo con la scrittura e la letteratura, in Every Thing Will Be Fine, non è secondario, ma è il perno centrale. E non perché il protagonista è scrittore, quello è un aspetto collaterale, un presagio, se vogliamo, uno dei tanti di cui è innervata la pellicola. Ma perché il film stesso si dispone, di fronte agli occhi, con la limpidezza della parola scritta. Normalmente definiamo un film "scritto" quando lascia troppo intendere la componente della sceneggiatura: in questo caso è l'immagine a farsi "leggere" in quanto successione di espressioni. Ogni azione artefatta del film ha un preciso senso all'interno del percorso del protagonista, ma rischia di apparire ridicola (l'incontro fra James Franco e Rachel McAdams a teatro): non potrebbe essere dunque che la vera ricerca del film sia se è possibile un non-senso? Se non sia invece più interessante offrirsi all'apparire, alla bellezza? La catarsi finale non può essere letta come la decisione, improvvisa, di offrirsi al non-senso dell'irrazionale per puro amore nei confronti del racconto, dell'arte?

 

Robert Naylor

Ritorno alla vita (2015): Robert Naylor

 

Il film, si è detto, procede per rivelazioni, come se ogni evento fosse ponderato, scelto, e se ne volessero sottolineare le conseguenze. In questo senso il film di Wenders non fa una piega, non si dimentica nulla di ciò che è stato mostrato, prosegue indisturbato lungo un percorso tutto suo, tramite cornici di realtà, quelle enfatizzate dalle continue finestre, aperture, vetri, specchi, riquadri, dissolvenze, ellissi narrative, che diventano affermazione stessa della mise en scène. Allo stesso tempo, in questo scénario, Wenders utilizza i mezzi filmici più immediati per mostrare le svolte: o le zoomate, o i movimenti di camera atti a illuminare gli angoli bui (ed è proprio dal fallimento di uno di questi che nasce il trauma iniziale su cui si basa tutto il film), o i fasci improvvisi di luce che mostrano nel pulviscolo ciò che stanno osservando i personaggi (cosa desiderano), oppure quella particolare tecnica cinematografica per cui la mdp scorre in avanti, ma lo zoom va all'indietro, immobilizzando dunque la figura in primo piano e facendo scorrere in maniera irreale lo sfondo. Quasi un 3D senza il bisogno di occhiali (che il film sia realizzato in 3D non è un caso). 

 

Rachel McAdams, James Franco

Ritorno alla vita (2015): Rachel McAdams, James Franco

 

Quindi, in questi riquadri di un reale filtrato dalla mente dei protagonisti (del protagonista, probabilmente, nonostante non sia sempre lui in scena), Wenders ha intenzione di sperimentare il punto di vista. Come quando Franco avverte che sta per succedere qualcosa nella giostra, o quando il giovane figlio di Charlotte Gainsbourg guarda attraverso il limite della siepe. Sono tutti artifizi che permettono alla pellicola di scorrere in maniera ipnotica, registrando eventi che potrebbero sembrare ingenui, ma sono evidentemente messi lì per uno scopo, a simulare lo scorrere degli occhi sulle righe di una pagina, con la successione "razionale" delle parole: nessun personaggio, nei dialoghi, parla addosso all'altro, c'è un' "educazione dell'immagine", in Every Thing Will Be Fine, che facilmente può essere scambiata per piattezza, o per trovata elementare.

 

Charlotte Gainsbourg

Ritorno alla vita (2015): Charlotte Gainsbourg

 

Every Thing Will Be Fine è un film che spiazza. Probabilmente è rovinato dalla presenza di James Franco, che, per quanto in parte, non lascia trasparire i veri drammi di cui il film si fa portavoce tramite la sua sempre uguale espressione. Eppure si tratta anche in questo caso di un film talmente onesto che si domanda, esso stesso nel suo procedere, se non stia commettendo errori: prima quando Marie-Josée Croze chiede a Franco com'è possibile che sia così indifferente all'incidente della giostra; poi quando la figlia adottiva dice sempre al protagonista che il finale "sensato" del suo romanzo è debole. Dopotutto non si fa altro che questo, in Every Thing Will Be Fine, domandarsi cos'è meglio per il racconto, per la messa in scena. Dunque, cos'è meglio per i personaggi che quella messa in scena la vivono. Una pellicola metalinguistica da rivalutare e osservare con attenzione.

 

James Franco

Ritorno alla vita (2015): James Franco

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati