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Interstellar

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Interstellar

di mc 5
6 stelle

Ho visto il film appena uscito in sala ed è da qualche giorno che ci sto girando attorno senza riuscire a mettere nero su bianco. Affrontare il commento di una simile opera è per me affare difficilissimo. Intanto cominciamo col dire che questo era uno dei film più attesi dell'anno, se non "il più" atteso. E per me non è stata cosa leggera affrontarne la visione, carico com'ero di aspettative e di eccitata curiosità. E la cosa che non m'aspettavo (e che mi ha in qualche modo turbato) è che da una parte ho trovato l'opera affascinante e recitata da dio, ma tuttavia il film mi ha deluso. Ne ho percepito la bellezza e la potenza ma sono uscito dalla sala insoddisfatto. E' strano, e non mi era mai successo prima. Beh, va poi anche detto che questa pellicola ha di fatto spaccato in due sia crtitica che pubblico, dunque effettivamente qualcosa di controverso nell'aria c'è. La critica lo ha tributato di frasi esaltanti ma c'è anche chi lo ha stroncato impietosamente e non saprei dire in quali proporzioni siano stati attribuiti giudizi così difformi. Quanto al pubblico, leggevo pochi minuti fa i commenti su fb di un paio di amici entusiasti, mentre devo riferire che ad una delle due visioni (sì, l'ho voluto vedere due volte) due coppie sono uscite prima della conclusione probabilmnte esasperate dalla lentezza dell'opera. In ogni caso avercene di registi come Nolan che investono denaro, energìa e quant'altro in un'opera IMPORTANTE come questa, in una SFIDA di questa portata. Perchè comunque la si pensi questo è un film destinato a restare, a scolpire una pagina che nessuno potrà dimenticare. Nolan ha voluto realizzare ciò che aveva nella testa e nel cuore, con ineccepibile rigore, a costo (e qui sta la sfida) di mettere in scena un'opera complessa, lenta, certo non di facile digeribilità per il pubblico da blockbuster, anzi per le multisale un prodotto per certi versi ostico. Bravo Nolan, ma c'è un problema proprio su questo punto. Un regista "completo" deve saper realizzare, sì, qualcosa di sincero e di indipendente ma deve anche saper condividere col maggior numero possibile di fruitori quello che ha dentro la sua testa. E io credo che Cristopher e Jonathan Nolan (i due fratelli hanno scritto a quattro mani la sceneggiatura) non siano riusciti in questo aspetto. Voglio forse affermare che il film doveva esser più "pop"? Non esattamente, ma forse intendevo anche quello. Intendiamoci: qua nessuno voleva una produzione buonista in chiave Disney, ma nemmeno quel guazzabuglio di sofferenza, dolore e struggimento che ne è venuto fuori. Ecco il punto. Il film affronta temi epocali come il Mistero dell'Universo con una sorta di eccitata devozione che si concretizza in un lungo pippone metale di quasi tre ore. Troppo dolore, troppa carica di umana fragilità, troppa sofferenza, unite a tematiche che attengono all'origine dell'Universo (elaborate in chiave un pò da romanzo), fanno di questo film un assai poco metabolizzabile campione di PRETENZIOSITA'. Immagini stupende e attori divini (di loro parlerò a dovere più avanti) ma non supportati da un afflato popolare, al contrario rifugiandosi in un vicolo cieco dove i sentimenti vengono manipolati secondo criteri spesso singolari che per entrarvi in empatia bisognerebbe penetrare nella testa di Nolan. In sostanza lui in fondo ha fatto il film che voleva fare (privilegiato in questo, si vede che ne aveva le possibilità economiche) ma alla fine a me sembra che l'unico che possa goderne davvero sia solo l'autore. Se doveva essere il nuovo "Odissea Nello Spazio" a me pare sia quasi l'opposto. Anche Kubrick ha fatto un film rigoroso e personalissimo, ma con ben altri risultati e riuscendo a CONDIVIDERE con intere generazioni qualcosa di molto lontano dalle onanistiche paturnie di Nolan. Ciò detto, chi vorrà potrà godere di immagini bellissime e potenti, nessuno lo mette in dubbio, anzi. Personalmente, ho trovato bellissimo l'inizio (diciamo i primi 40 minuti) con la raffigurazione di questa profonda America rurale, con questi campi di mais che circondano una casetta, e questa famiglia che vive sulla propria pelle il malinconico decadimento di un consorzio umano che non ha futuro se non "OLTRE" il Pianeta. Di raccontare il film non è il caso, troppo complesso e articolato. soprattutto troppo ricco di sovrapposizioni temporali che solo vedendo l'opera è possibile comprendere (anche se proprio quest'ultimo aspetto a tratti non agevola la,visione). Diciamo che al centro è posto il tema del senso dell'essere umano di fronte all'immensità eterna della galassia, sottolineando la debole fragilità degli uomini di fronte a questa Totalità Cosmica, inserendo in tutto questo la Forza dei Sentimenti e dei vincoli famigliari. Ma mi fermo qua perchè il tema è troppo "pesante" e non mi sento all'altezza di spendervi altre parole. Più agevole parlare degli attori. Tutti clamorosamente bravi. A partire dai protagonisti (Matthew McConaughey e Jessica Chastain, entrambi da Oscar). Michael Caine, Wes Bentley, John Lithgow, Matt Damon: tutti da aplausi a scena aperta, tutti da togliersi il cappello. Perfino Anne Hathaway, che di solito non mi fa impazzire, qui è pazzescamente brava. Ma permettetemi di spendere qualche parola in più per la straordinaria Mackenzie Foy (la giovane figlia del protagonista) che mi ha commosso e il cui volto imbronciato conserverò a lungo nel mio cuore.
E vorrei concludere con una nota personalissima. Il rapporto appassionato e struggente tra il protagonista e la giovane figlia (rapporto che travalica il tempo e lo spazio) non ha potuto fare a meno di ricordarmi qualcosa che avevo già vissuto altrove. Mi riferisco ad uno dei miei film di culto, "Lovely Bones" (Amabili Resti, diretto da Peter Jackson). Là c'era una ragazzina scomparsa dopo essere stata vittima di uno stupro, il cui Spirito, dall'aldilà cercava reciprocamente di stabilire un contatto col padre distrutto dalla disperazione e c'era un momento (me lo ricordo bene perchè piansi come un vitello) in cui i due parvero incontrarsi ma era solo una sensazione. Qui invece abbiamo una ragazzina che perde il padre ("lost in space", verrebbe da dire) e anche qui i due cercano continuamente un contatto, ma meglio non aggiungere altro a rischio di spoiler.
Credo di aver detto tutto, ferma restando la strana controversa sensazione di avere visto un bellissimo film che però non mi ha lasciato soddisfatto. Andatelo comunque a vedere. Magari vi ritroverete a "recepirlo" meglio di me. Ve lo auguro di cuore.

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