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The Terror Live

Regia di Byeong-woo Kim vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The Terror Live

di alan smithee
7 stelle

La voglia di riscatto e di tornare ai fasti della celebrità che lo rese una star dell'informazione, spingono uno speaker radiofonico a intraprendere un pericoloso gioco a rimpiattino con un pericoloso attentatore: senza sapere che il pericolo ancor più letale e diabolico si rifugia altrove.

La fama ed il successo vanno e vengono, e le possibilità per riacciuffare le redini di un gradimento popolare pressoché unanime non posso essere lasciate andare.

Un anchorman televisivo coreano un tempo molto noto ed apprezzato, è stato retrocesso da tempo alla conduzione di un talk radiofonico non proprio da primo ascolto.

Nonostante ciò l’uomo riceve una strana chiamata in diretta da un tizio anonimo che li preannuncia che farà saltare un ponte nelle vicinanze del grattacielo ove ha sede il network, come forma di protesta per una vita di sacrifici a cui è seguito un licenziamento in tronco senza giustificato motivo.

Detto fatto, il pinte crolla in due punti, provocando due morti e lasciando sospese per aria molte persone in transito tra le due parti precipitate in mare.

Il terrorista tuttavia non si ferma qui e minaccia di far esplodere il grattacielo che si trova di fronte a quello ove è situata la sede televisiva, se il presidente coreano non si preoccuperà di porgere all’uomo le sue personali scuse per tutti i torti subiti durante una vita di lavoro duro come operaio presso quello stesso ponte ora semi distrutto.

Le forze dell’ordine indagano, i giornalisti delle reti concorrenti cercano, indolentemente e come falchi, di soffiare l’intervista al nostro giornalista prescelto, il quale a sua volta, sentendosi incastrato ad interpretare un ruolo che non è suo, decide di ribellarsi ed affrontare l’attentatore in un faccia a faccia tra i calcinacci di una torre ormai in bilico, minacciata dal peso dell’altra poco distante, precipitata rovinosamente fino ad adagiarsi sulla sua vicina.

Thriller concitato, tutto incentrato sulla figura dell'ambizioso anchor man che finisce intrappolato in un gioco più grande e tortuoso delle proprie capacità di gestione (lo interpreta molto bene l'attore Jung-woo Ha), strutturato in modo da coltivare la tensione in un crescendo di suspence che gioca sulle paure e gli incubi che hanno ormai reso schiavo l’Occidente (ma a questo punto non più solo lui) di attentatori o cellule impazzite in grado di mettere in scacco una intera società anche senza necessità di grossi coinvolgimenti od organizzazioni.

Un film, al di là dell’azione molto ben organizzata, gioca bene le sue carte anche in termini di tematiche caratteriali e introspettive che sviscerano e mettono in risalto l’irrinunciabile desiderio di emergere e restare sulla cresta dell’onda, quando il successo e la fama sono spesso solo effimeri raggi di sole destinati a tramontare troppo spesso e prima che si possa essere in grado di correre ai ripari. Una bella accoppiata di riflessioni, che il film sa intrecciare con disinvoltura e senza risultare pedante né eccessivamente facilone.

Buona la regia di una giovane promessa come Byeong-woo Kim, ora più che mai al centro delle nostre attenzioni per la sua prossima avventura in regia.

 

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