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Arsenico e vecchi merletti

Regia di Frank Capra vedi scheda film

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vulgar hurricane

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La recensione su Arsenico e vecchi merletti

di vulgar hurricane
8 stelle

Un precipizio progressivo verso una sempre più incomparabile e paradossale pazzia: ecco cos’è Arsenico e vecchi merletti. Un’opera straordinaria, retta da una spettacolare regia e da una lunga lista di interpreti e comparse tanto memorabili quanto fuori di testa: Mortimer, il supremo difensore della categoria degli scapoli, che arriva a cadere in balia dell’amore e a sposarsi; due care e “innocenti” vecchiette che distribuiscono beneficenze ad uomini soli, servendo loro arsenico e una morte serena e pacifica (“Noi facciamo tutto per carità cristiana!”); Jonathan, un pazzo criminale scappato di prigione e identico a Boris Karloff che semina vittime su vittime cercando di ottenere un primato da vero, esperto omicida; il suo socio dottore, patetico, pavido, ossequioso (“Si Johnny, certo Johnny”) continuamente attaccato alla sua fiasca tascabile; Teddy, povero demente convinto di essere il presidente Roosevelt e complice delle sue care ziette tanto da seppellire i loro cadaveri in cantina (da lui identificata con il canale di Panama!) credendoli povere vittime della febbre gialla; un agente di polizia totalmente incapace e fissato con la produzione di commedie teatrali incentrate sulla sua personale figura; un tassista che si crede una caffettiera…questi sono solo alcuni degli assurdi personaggi di questa tanto più assurda e stravagante commedia, così brillante e ricca di sorprese da incollare lo spettatore alla poltrona calandolo in un vortice caleidoscopico di colpi di scena e trovate geniali fino all’accomodante (ma non troppo!) finale.
Come appena detto, dunque, Arsenico e vecchi merletti è l’apologo della pazzia, una pazzia tanto più temibile perché addirittura contagiosa, visto che presto o tardi riesce a coinvolgere tutti indistintamente, e cieca, tale cioè da non riconoscere la verità neanche quando questa le viene letteralmente sbattuta in faccia. In particolare, tra le stupende e indimenticabili prove degli attori, la più sorprendente è senza dubbio quella del protagonista Cary Grant, capace di esibire un’incredibile galleria di espressioni perfettamente in linea con il contesto generale e paradossale dell’opera. Anche i dialoghi sono semplicemente irresistibili,colmi sino all’inverosimile di gag esilaranti ed intelligenti (ad esempio, ad un certo momento Mortimer sentenzia contro Jonathan e il suo socio dottore “Quando torno spero di non trovarvi più!” Poi, subito dopo, mentre se ne va: “Aspettatemi!”).
E per concludere (come asserisce lo stesso protagonista), citiamo letteralmente “La pazzia scorre nelle vene della mia famiglia. O meglio, GALOPPA!”: insomma, un mito, un capolavoro.

Su Peter Lorre

Il suo ossessivo e penoso ossequio (“Si, Johnny!”) non può essere dimenticato: ormai è rimasto scolpito nel mio cuore, proprio come Spenalzo, il nome dell’ ultima vittima della sua società omicida con Jonathan, un nome così involontariamente comico e antipatico allo stesso tempo da risultare assolutamente irresistibile.

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