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La regola del gioco

Regia di Michael Cuesta vedi scheda film

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La recensione su La regola del gioco

di champagne1
6 stelle

Dai banchi di uno sconosciuto giornale californiano, il giornalista Gary Webb riesce a ottenere materiale per poter descrivere con uno scoop il coinvolgimento della CIA nella diffusione della droga, in particolare il crack, a Los Angeles e dintorni.

Superate le diffidenze della redazione e anche alcune neanche tanto velate minacce da parte della CIA stessa, quando Gary preme "enter" sulla tastiera e il suo pezzo va in stampa sembra essere scattata un'altra gloriosa giornata del giornalismo d'inchiesta made in USA. Ma è tutta un'illusione...

 

Mentre almeno 4 Presidenti nell'arco di circa 20 anni (fino a Reagan) usavano l'argomento della lotta alla droga come strumento di consenso elettorale, è noto che la CIA sia stata coinvolta nel traffico di droga almeno a partire dai tempi dell'invasione sovietica dell'Afghanistan.

Ed anche nel 1993 la rete televisiva CBS rese pubbliche le accuse della DEA, l'ente statunitense antidroga, secondo la quale i servizi segreti americani si resero protagonisti dell'importazione di più di una tonnellata di cocaina proveniente dal Venezuela sul suolo americano.

I fatti di cui ci parla il film - doverosamente "tratto da una storia vera" - hanno invece inizio nel 1997. Quello che il film vuole comunicarci, al di là della storia personale del giornalista, è il cambiamento della società Americana e la sua civica "involuzione": quella stessa società che nel 1974 appoggiò l'impeachment di Nixon fino a richiederne la destituzione per il caso  "Watergate", solo 20 anni dopo e di fronte ad accuse ancora più gravi non solo lasciò scorrere la cosa nel nulla o quasi (il capo della CIA si dimise all'epoca, ma forse più per dare il contentino "mediatico"), ma considerò quel tipo di scelta tutto sommato strategicamente giustificata e decente o, ancora peggio, non degna di attenzione se è vero che tutto cadde nel dimenticatoio anche perché lo scandalo fu soverchiato dal concomitante scandalo Monica Lewinski (che coinvolgeva l'allora presidente Clinton).

O tempora o mores!  Un'altra dimostrazione indiretta è che  al botteghino il film negli USA ha guadagnato 2,5 milioni di dollari a fronte dei 5 milioni del budget: un altro segno dei tempi che cambiano!

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