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Wolf Creek 2 - La preda sei tu

Regia di Greg McLean vedi scheda film

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La recensione su Wolf Creek 2 - La preda sei tu

di mc 5
10 stelle

La visione di questo magnifico horror mi induce almeno un paio di riflessioni. La prima riguarda la mia esperienza di spettatore. Il film mi ha talmente preso bene che ho deciso (ma per me è una pratica non infrequente con le pellicole che mi piacciono) di vederlo due volte. Ebbene, per due volte, mi sono ritrovato ad essere l'unico spettatore presente in sala (ed era nel week end e ad orario serale). Che dire? Che il popolo è più che mai BUE. La massa accorre solo dove accorre la massa, e dunque nella settimana di Jurassic Park la gente è impazzita e in Italia tutti devono vederlo per forza. Fregandosene completamente di qualsiasi altra proposta. Ovvio che questo film sparirà subito dagli schermi. Questo è uccidere il Cinema. Mentre gli esercenti si fregano le mani (sempre aspettando Dio Zalone che faccia il Miracolo). E se dovesse mai succedere che il prossimo Vanzina (imminente) con Bova su un soggetto di sceneggiatura da far scendere le palle dovesse venir premiato dal pubblico, beh, credo che dovrò espatriare per la vergogna. Seconda considerazione. Avevo appena visto quel piccolo monumento alla mediocrità che si chiamava "Insidious 3" (un roba che non si guarda, tanto puzza di vecchio e di idiozia) ed ecco che mi càpita questo "Wolf Creek 2" che è (invece) un monumento all'intrattenimento horror intelligente, arguto, raffinato e godibile. Non esiste in campo horror un segreto o una ricetta. Inutile poi pretendere l'originalità assoluta in un settore che -come spesso dico- è stato rivoltato come un calzino. Però questo film dimostra che a volte basta creare con cura e con amore un Personaggio dotato di spessore, magari collocandolo in un contesto affascinante. Quindi basta basta basta con case infestate e bambine morte che ritornano, basta coi demoni che escono dai muri di case vecchie accompagnati da rumori a volumi improvvisamente alti. Prendete questo film meraviglioso. L'incipit è semplicemente favoloso. Due poliziotti cazzoni in un aridissimo paesaggio desertico beccano un furgoncino con l'autovelox e vogliono giocherellare sadicamente con il suo autista decisi più che mai ad umiliarlo. E quando vedi Mick Taylor scendere dall'abitacolo con quel suo faccione assolutamente impagabile, già capisci che tra pochi istanti sarà un massacro. In questa scena, ragazzi, io ho goduto. Poi attacca (yeaaaaaahhhh!) BORN TO BE WILD degli Steppenwolf (ahhahah! ero da solo in sala e l'ho cantata a squarciagola!!!). Insomma il film lo racconterei minuto per minuto. E mi esalterei ripercorrendone i momenti. L'Australia, già. Questo è un film TUTTO australiano, impregnato d'Australia. Attori, sceneggiatori, produzione, regìa. E splendidi scenari di panorami che si spingono a perdita d'occhio per chilometri e chilometri di strade collocate nel deserto. Ma qui L'Australia gioca oltretutto un ruolo fondamentale dal punto di vista del pensiero che guida lo sconcertante protagonista: egli è un nazionalista decisamente fanatico, ossessionato dagli stranieri che -a suo dire- tradiscono la purezza originaria della sua terra. E sua missione è PUNIRE questi stranieri, soprattutto "gli inglesini del cazzo", senza disdegnare i giovani tedeschi in vacanza. E questo è un concetto che -soprattutto di questi tempi- ci sta. E' credibile. Molto di più delle case infestate da bimbe morte (bleah!). Insomma Taylor è un sadico ma c'è del metodo nella sua follìa, c'è qualcosa che muove le sue pazzesche azioni punitive. Decisamente uno dei migliori horror mai visti in vita mia (e ne ho visti centinaia). Peccato che mi son perso il primo episodio (credo risalente a dieci anni fa) ma cercherò di recuperarlo in DVD. Le sequenze memorabili sono diverse, oltre a quella prima enunciata coi due poliziotti massacrati. Per esempio la breve permanenza del povero tizio inseguito da Mick all'interno di una casa dove viene ospitato e rifocillato da una coppia di svitati anziani piuttosto inquietanti. Poi ancora l'incredibile sequenza dei "canguri volanti" (chi vedrà il film capirà). E poi soprattutto l'ultimissima parte, un dialogo tra Taylor e la sua povera vittima. Ecco qui noi abbiamo da una parte il sadico torturatore (si può ben parlare di torture-porn!) e dall'altra un ragazzo ben oltre le soglie dellì'abbruttimento e della disaperazione (e c'e un problema: si tratta di una scena che non tutti possono reggere, io stesso stavo pensando di uscire qualche minuto dalla sala di fronte ad una tensione umanamente insostenibile).
Qualcuno ha parlato di richiami che non posso non condividere: essenzialmente DUEL (corse affannose e disperate tra camion e furgoni) e poi qualche sapore alla Eli Roth (HOSTEL) durante il gioco sadico finale cui prima accennavo. I due protagonisti sono fantastici, calati nei rispettivi ruoli con un'adesione impressionante. Il giovane sfortunatissimo Paul è impersonato da un bravissimo Ryan Corr e soprattutto un gigantesco John Jarratt nei panni di un Uomo Nero tra i più grandi simboli del Male di tutta la storia del cinema horror. Pare che in Australia -dopo questo film- nessuno pensi neanche lontanamente a fare l'autostop. La critica ha salutato il film con elogi. Ma non è servito a nulla, la gente vuole i dinosauri in 3 D.

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