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Locke

Regia di Steven Knight vedi scheda film

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La recensione su Locke

di Furetto60
7 stelle

Dramma umano.Grande prova di Tom Hardy, unico protagonista

Ivan  Locke, guida nella notte verso Londra. È un capo cantiere,che ha ricevuto un incarico delicato,in virtù dell'affidabilità che lo contraddistingue da sempre,appuntamento determinante per la sua ditta di costruzioni e per il prosieguo della sua carriera.

Riceve nel bel mezzo della notte,una telefonata da parte di Bethan,con la quale 7 mesi prima ha trascorso una notte di sesso,bastata per lasciarla incinta,infatti sta per partorire un figlio suo,ovviamente questo evento spariglia le sue carte e cambia completamente ed inesorabilmente, il corso della sua esistenza.Dopo ovviamente nulla sarà più lo stesso. Il regista abilmente,gira un film di quasi novanta minuti in cui il tempo della storia e il tempo del racconto, coincidono e non c'è altro luogo al di fuori dell'abitacolo dell'auto in movimento e unico personaggio Tom Hardy,impegnato in un dialogo telefonico pressoché ininterrotto,con gli altri personaggi, che però sono rappresentati solo da voci,per lo spettatore, che infatti assiste, "all'assolo" dell'attore, che si produce in una "performance artistica" di grandissimo spessore,poi si "sentono"le concitate parole di tutti quelli che ruotano attorno a lui,Bethan, dall'ospedale di Londra, la moglie Katrina alla quale è costretto a rivelare il tradimento poi  i due figli da casa, Garreth, il capo arrabbiato,che lo licenzia, quando Locke gli comunica di non poter presenziare all'evento e Donal, l'operaio polacco al quale Ivan affida il compito, in sua assenza.Tom Hardy recita il suo copione con abilità superba,offrendo solo poche battute e il proprio espressivo volto, con le maschere che di volta in volta si avvicendano sul suo viso,preoccupazione,angoscia,dolore,ma anche risolutezza. 

Il limite o se volete il pregio del film, è soprattutto nella scelta del  luogo,audace girare un intero film nell'abitacolo di auto,rendendo unico protagonista il suo occupante,sul quale viene puntata la telecamera,appoggiandosi solo su una storia semplice,spogliata da qualsiasi "plus",giocata sulle emozioni che può suscitare.Tom Hardy magistrale nel ruolo di un uomo caparbio,deciso ad andare fino in fondo, di grande equilibrio e solidità morale ,che pur di ottemperare a quello che ritiene  un dovere, rinunzia alle sue certezze,alla sua vita esemplare, fatta da una famiglia affettuosa,un lavoro prestigioso, una bella casa.
Un irriducibile idealista,dei nostri giorni,che si mette in discussione e  lotta per guadagnarsi  il rispetto verso se stesso e per riguardo ad una donna che non ama ,ma verso la quale ha un obbligo morale che giudica imprescindibile.

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