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Lo sceicco bianco

Regia di Federico Fellini vedi scheda film

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La recensione su Lo sceicco bianco

di zombi
8 stelle

roma come simbolo cinematografico. roma come set cinematografico in ogni sua singola lettera e passaggio tra lettera. l'avevo visto un pò di tempo fa ed è un film che acquista punti ad ogni visione aggiuntiva. il rumore del vento come leit motiv dei "capolavori" felliniani-fellineschi che oltre ad esprimeri una condizione meteorologica, esprime anche uno stato turbativo a metà tra il sogno agitato della prima fase del sonno, quella in cui magari ti svegli perchè ti senti russare, e i sogni intensi e gagliardi del mattino, quelli che tendi a ricordare di più. leopoldo trieste si reca a roma per far conoscere la futura sposa alla famiglia altolocata, locata in vaticano. la sposina che viene dallo sprofondo rustico dell'italia meridionale, ha un sogno nel cassetto, quello di conoscere lo sceicco bianco, al secolo nando rivoli. star dei fotoromanzi(e la ricostruzione di un set di fotoromanzi è spet-ta-co-la-re)è in realtà un bamboccione completamente succube della moglie-valchiria aida. tutto è magico, a partire da quei "dottò" ripetuti di continuo da qualsiasi membro della troupe rivolti ovviamente al regista(uno strepitoso e isterico ernesto almirante). la visita-fuga della mogliettina illibata, è alternata alla due-giorni d'incubo dello sposo ivan(maschera malincomica-horror-tragica di un fin troppo presto dimenticato leopoldo trieste, vera star del film)che si ritrova senza moglie, alle prese col parentame che invece ne invoca la presenza per conoscerla ma anche per la visita al papa prenotata con fatica. in anticipo sui tempi di scorsese e del suo "fuori orario", fellini ci regala un giro turistico nella capitale alla sua maniera, introducendo anche il personaggio della prostituta cabiria, protagonista tra qualche anno di un celebre spin-off. nelle mani di fellini, IL CINEMA, diviene una giostra sbilenca ma manutenzionata a dovere, dove la magia si crea dal nulla grazie al viso di un gelataro sbruffone. fellini è ancora all'inizio e la macchina cinematografica non l'ha ancora del tutto posseduto e inglobato e con l'aiuto della provvidenza , nei panni di un marpione auto munito, tutto si risolve all'ultimo minuto, giusto in tempo per andare in udienza col papa. anche se la corsa finale della famiglia per raggiungere la coda, sembra portare con la memoria al girotondo finale di 8e mezzo.

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