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The Gunman

Regia di Pierre Morel vedi scheda film

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giorgiobarbarotta

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La recensione su The Gunman

di giorgiobarbarotta
5 stelle

Sean Penn ha 55 anni, una straordinaria carriera alle spalle, una nuova bellissima e affermata donna al suo fianco. Sfilano sul red carpet al Festival di Cannes. Io resto letteralmente incantato da Charlize Theron, fasciata magnificamente in un abito giallo, elegantissima. Il buon Sean si apparta un attimo per lasciarla in balìa dei fotografi, rapiti, affamati. Il cinema è anche questo. Uno straordinario rito che si ripropone puntuale. Penso ad un attore hollywoodiano pluripremiato, al sogno che incarna per milioni di spettatori. Ma penso anche al suo lavoro, le sue possibilità, le sue scelte professionali. Decidi di produrre un film in Europa, una pellicola d'azione, come tante altre, solida quanto basta, costruita ad hoc attorno al suo protagonista. Decidi di essere tu l'interprete principale del film. Il personaggio ti permettere di farti un giro tra Londra e Barcellona, non che tu ne abbia strettamente bisogno ma: perché non approfittarne? Scegli persino la tua partner, l'hai vista da qualche parte o incrociata in qualche festival. Ti incuriosisce, ti affascina. La trama è funzionale ad una spettacolarità standard, le battute sono trite e ritrite, hai tutto sommato poco da mandare a memoria. Materiale già noto, comodo. Non c'è chissà quale spessore, sfumatura o sottigliezza da dare all'uomo in fuga, col passato a chiederti di saldare il solito conto. Hai già due Oscar in bacheca. Ottima scusa per allenarti in palestra, magari sei pigro o leggermente fuori forma e la tua immagine di macho tutto d'un pezzo, a sfidare i segni dell'età, fa business. Incassi facile perché il tuo nome è un brand e i colleghi sono all'altezza, Javier Bardem è una garanzia di fama mondiale. Dormi in alberghi di lusso e giri in luoghi gradevoli (una meravigliosa azienda agricola in campagna) o iconograficamente giusti per rimpinguare la tua fama, siano essi il terzo mondo da aiutare (le speculazioni delle multinazionali e i traffici illeciti in Congo contro cui prendere posizione, le attività delle ONG da sostenere) o la vecchia Europa con le sue tradizioni affascinanti seppur fuori tempo massimo (la corrida, i matador, i tori nell'arena). Eticamente trasmetti un messaggio positivo, sei notoriamente schierato dalla parte dei più deboli, sfortunati, invisibili. Un moderno eroe romantico, redento, energico, virile, coi denti e con le unghie a difesa della propria pelle e della propria compagna, l'amore di una vita, in lotta per i diritti umani. Fai il tuo mestiere, insomma. Come darti torto.

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