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Posh

Regia di Lone Scherfig vedi scheda film

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Karl78

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La recensione su Posh

di Karl78
stelle

Avrei due domande. La prima riguarda la locandina italiana (credo sia l'unica fatta in questo modo, in UK, USA e in altri paesi non mi risulta), in cui si presentano il crudele, il ricco, l'arrogante e la viziata. La viziata sarebbe Lauren/Holliday Grainger, cioè la 'proletaria'? Ma lo avete visto il film o come al solito si lavora coi piedi? Giusto per restare in tema di privilegi... Roba da licenziamento in tronco per inettitudine. Ma avete un minimo di considerazione per il pubblico al quale vi rivolgete oppure è solo carne da macello, maiali che si ingozzano qualsiasi porcata (cannibalismo?) senza andare troppo per il sottile e senza di certo badare a 'piccole' sviste ed 'errorini'? Insomma, ci considerate un po' come i ricchi rampolli del film considerano chi non è al loro livello - invero però i maiali sono loro, quindi indovinate un po' che siete voi pure?

 

La seconda domanda è la seguente: ma devo prenderla sul serio quest'opera? Non voglio accodarmi alle facili critiche che qualcuno reputa abbiano colpito eccessivamente il film, e non so nemmeno quanto sia vero perché comunque tra i critici in UK è andato piuttosto bene, e nemmeno troppo male è andata negli USA. Su Rotten non raggiunge un votone e si ferma a 5.5 su 10, ma con un 65% di critiche positive. E nemmeno dal Critics Consensus ne esce male: The Riot Club may not be subtle, but it makes its points with power, using dark humor and a talented cast to offer a scathing indictment of unearned privilege.

 

Ora, sul 'talented cast' sono d'accordo così come sul 'not subtle', invece sul fatto che offra una 'scathing indictment of unearned privilege' (per chi non mastica a sufficienza suona grosso modo come 'caustica/pungente/feroce condanna/accusa del/nei confronti del privilegio non guadagnato/immeritato) ho i miei seri dubbi. Intanto perché è cosa che abbiamo viste mille volte, in tutte le salse e pure in salsa identica a questa - fermo restando che non so quanto si discosti dall'opera teatrale. E poi, ma davvero posso prendere sul serio, riflettere seriamente su quel che dice e fa un gruppetto di bimbiminkia coi soldi (davvero bimbi, nel senso che sono più immaturi di quanto dovrebbe essere concesso alla loro età), indistinguibili da altri bimbiminkia della stessa forza, stupidità e becera ignoranza (evidentemente anche il livello culturale e accademico di Oxford si è tragicamente abbassato se sforna o anche solo accetta al suo interno cotali imbecilli) se non appunto per il censo, che non sanno un cazzo né della vita né culturalmente parlando? Un gruppo di 'femminucce' privi di attributi peggio di un eunuco e al limite del ritardo mentale (fanno discorsi da ritardati e almeno 3-4 su 10 ne possiedono anche le caratteristiche 'fisiognomiche' e comportamentali)?

 

Bimbi che giocano, solo che hanno i soldi. Il parco giochi di un bimbo 'normale' non ricco è relativamente limitato, al contrario il loro, potendoselo - se uno glielo concede - permettere, è esteso al mondo intero e a tutto ciò che contiene, esseri umani compresi. Che tipo di critica sociale dovrei trarne, a parte l'ovvia considerazione e constatazione che sono ricchi e stronzi? Ma benvenuto, monsieur Lapalisse! Davvero, non vedo causticità tantomeno originalità. Se poi l'intento era realmente questo, una riflessione minimamente seria e un j'accuse incisivo e dirompente, allora perché utilizzare un contesto così trito e restare così in superficie, a mo' di gioco appunto, senza scavare, sviscerare, approfondire? La questione, sempre che esista e non dico di no, è al massimo abbozzata e forse nemmeno. Dopodiché, non ho idea di come funga il Bullingdon Club ma le persone che hanno studiato ad Oxford che conosco, sono di tutt'altra pasta, risma e direi anche ceto sociale.

 

Mi viene poi un dubbio. Ma non è che pure voi registi, sceneggiatori e quant'altro, non diversamente dai geniali creatori della locandina dalla quale sono partito, paradossalmente condividiate con i vostri posh-protagonisti, intrinsecamente sebbene pure inconsapevolmente - cosa ancor più grave e perniciosa, Marx insegna, per restare in ambito 'classista' - lo stesso disprezzo o edulcorando la stessa poca considerazione per noi 'gente normale', tanto da ritenerci capaci tutti di ingozzarci le peggio porcate che ci propinate, mascherandole ogni volta in modo diverso - e neanche tanto - da pietanze prelibate e finanche originali, innovative e addirittura rivoluzionarie?

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