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Posh

Regia di Lone Scherfig vedi scheda film

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La recensione su Posh

di alan smithee
4 stelle

locandina

Posh (2014): locandina

Tutto il peggio di quello che poteva accadere ai ragazzi poco più che bambini, ma vitali e curiosi di conoscere e sapere della “Dead Poets Society” ora in questo Posh si è crudemente e visceralmente avverato in modo anche sfaccettato, rispettando le sfaccettature e i caratteri dei dieci personaggi interessati alla vicenda.

Cambia l'università, e trascorrono almeno cinquant'anni da quel ”Attimo fuggente”, ma oggi in una Oxford University sempre più elitaria ed esclusiva, dove regna l'ereditarietà dei ruoli e delle situazioni, dove conta il denaro ancor più della meritocrazia, e dove l'ambizione uccide spietatamente ogni brandello di umanità che resisteva indomito ma soffocato da tanta superbia, otto figli di papà sono alla ricerca spasmodica degli altri due membri necessari per continuare a mandare avanti il prestigioso e libertino Riot Club, nato oltre trecento anni prima da un leggendario, brillante ma non meno lussurioso studente loro antenato.

locandina

Posh (2014): locandina

Individuate le due nuove reclute, un prestante e genuino ricco ragazzo di estrazione tuttavia popolare, ed il figlio minore di una nobile famiglia tutta cresciuta e “nobilitatasi” tra le antiche mura della celebre università, i dieci si apprestano a festeggiare l'entrata dei due novizi in una semplice ma curata birreria fuori dal centro, affittando una saletta privata dove poter dar sfogo a tutta la goliardia e alla perversione a stento trattenuta da una noia ed una insoddisfazione che vive e si moltiplica nel corpo e nella mente di chi non è più in grado di provare emozioni.

L'idea di Posh (lusso, eleganza, esclusività) non è banale né troppo scontata. La vertigine paradossale di una serata che nasce come evento e come divertimento, anche malizioso ed arrogante, per trasformarsi in un'orda di brutalità e vandalismo fini e se stessi, risulta tuttavia sin troppo ritardata da un inizio leggero e quasi ridanciano che tende a procrastinare sin troppo lo sviluppo della tragedia. La quale a sua volta oppone dieci (o facciamo anche solo nove, se si esclude il titubante e pure snervante contraddittorio protagonista Max Irons) figure becere e vuote, accozzaglie di negatività e di depravazione mal sopita, a personaggi che invece troppo smaccatamente e candidamente ostentano il loro cuore puro e disinteressato, latenti alla corruzione e disgustati dall'arroganza di quella scalmanata e volgare combriccola studentesca immatura e viziata. Personaggi come l'oste o la di lui figlia risultano alla fine più insostenibili e fastidiosi dei già molto irritanti dieci delinquenti altolocati, per non parlare della prostituta che si rifiuta di lavorare in nero o l'amichetta del protagonista che rifiuta in lacrime quei ventisettemila per soddisfare sotto il tavolo le lussurie senza freni dei dieci stolti genietti perversi.

scena

Posh (2014): scena

Dieci piccoli immensi immorali, dieci loschi figuri impersonati, bisogna ammetterlo, da altrettanti convincenti interpreti, alcuni dei quali, già piuttosto ben noti (Sam Claflin, Sam Reid, Olly Alexander, Freddie Cox e Ben Schnetzer, ma soprattutto il vanesio e consapevole Douglas Booth) e in grado di risultare ancora più antipatici dei già umanamente miserrimi personaggi a cui si impegnano a dare volto.

Quanto al Max Irons già citato, bamboccio quanto basta per accorgersi del peggio troppo tardi e ancor più tardivamente cercare il necessario riscatto, rivela senza misteri la paternità celebre ma dal viso aggraziato e fine denota molto di più le somiglianze con la celebre madre Sineak Cusack.

Il regista Lone Scherfig fa il suo lavoro, ma è proprio la sceneggiatura troppo puerile e tutta confronti tra bene e male assoluti, senza sfaccettature o distingui, e dunque in entrambi i casi caricaturale o almeno irreale, a far scricchiolare tutto l'apparato e a risultare davvero poco convincente e addirittura snervante il film nel suo complesso.

Sam Claflin

Posh (2014): Sam Claflin

Olly Alexander, Douglas Booth, Ben Schnetzer, Matthew Beard, Freddie Fox

Posh (2014): Olly Alexander, Douglas Booth, Ben Schnetzer, Matthew Beard, Freddie Fox

 

 

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