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Dragon Trainer 2

Regia di Dean Deblois vedi scheda film

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La recensione su Dragon Trainer 2

di rflannery
6 stelle


Bel sequel del grande film del 2010, di cui si riprende tanto sia per quanto riguarda l’approfondimento psicologico dei personaggi, sia per quanto riguarda il racconto di una bella amicizia, sia per la realizzazione di alto livello tecnico: i movimenti sono assai fluidi, i dettagli e colori nitidi, il 3D piuttosto efficace.Hiccup è cresciuto: sono passati cinque anni dalle ultime avventure ed è ormai adolescente. Il padre, con cui il ragazzo fatica a parlare o per lo meno fatica a farsi ascoltare, medita di lasciare il potere su Berk a lui sempre più avventuriero, esploratore, lanciato nel mondo. È questo il primo tratto interessante: raccontare l’amicizia in un modo semplice ma efficace come aiuto vicendevole per la scoperta del mondo. Insieme, Sdentato e Hiccup ai confini del mondo e oltre: a darsi una mano o una zampa quando le forze vengono meno e a compensare a vicenda i propri limiti (l’ala e il piede mancante).

Il regista Dean de Blois, come anche nel film precedente, insiste molto nel racconto di un’amicizia strana e bizzarra eppure così fondamentale per la vita, a cui si aggiungono in questo nuovo film vari tasselli. La riscoperta della famiglia e delle proprie radici di Hiccup passa infatti attraverso una serie di scontri e avventure con il cattivo di turno, il cupo e arrabbiato con il mondo Drago Bludvist, che lo porteranno al più inaspettato degli incontri. Attorno a questa trovata di sceneggiatura, che non sveliamo per ovvi motivi, ruota la forza drammatica del film che, come non tutti i film d’animazione, sa parlare ai più piccoli che si divertiranno assai a seguire le gesta di Hiccup, le tante battaglie nel cielo e a scoprire le infinite varietà di draghi e draghetti. Ma sa parlare anche agli adolescenti e ai più grandi. Due le sequenze “adulte” di grande impatto drammatico: la riconciliazione con il proprio passato da parte del vecchio Stoick, in uno dei momenti più commoventi del film, e la svolta finale con protagonisti Hiccup e il suo amico drago. Due scene improntate sulla parola perdono che danno senso e forza a un film che usa un contesto fiabesco per parlare della difficoltà ma anche della bellezza del diventare grandi, prendere sul serio il proprio compito nel mondo e aprirsi agli affetti con una sottolineatura importante: che solo mettendo radici e avendo nel cuore una casa e degli amici si potranno affrontare, senza paura, tutti i pericoli del mondo, anche quelli più oscuri.



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