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Scala al paradiso

Regia di Michael Powell, Emeric Pressburger vedi scheda film

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La recensione su Scala al paradiso

di angelina
10 stelle


"I was moving into new worlds of light and colour after the drab realism and khaki of the war.I needed somebody to take off with me into the future.I gave the whole job to Jack (Cardiff)."
Michael Powell

"This is the story of two worlds,the one we know and another which exists only in the mind of a young airman whose life and imagination have been violently shaped by war.Any resemblance to any other world known or unknown,is purely coincidental."

E' notte sull'Europa,la notte del 2 maggio 1945.Peter David Carter (David Niven),pilota della Royal Air Force,dopo un missione contro il nemico,si trova a precipitare su un aereo in fiamme e senza paracadute.Il suo secondo e caro amico Bob,giace morto al suo fianco.Entra per caso in contatto radio con l'ausiliaria June (Kim Hunter),che gli chiede con commossa partecipazione che cosa può fare per aiutarlo.
"Il carrello è andato.L'interno è in fiamme.Mi lancerò anch'io tra poco..." - risponde Peter e la prega di mandare un telegramma alla madre e alle sorelle.
"C'è solo un piccolo problema,non ho più il paracadute,ma preferisco saltare che friggere..." - aggiunge e quel dialogo concitato davanti alla prospettiva della morte lega per sempre il pilota della RAF ad una ragazza di cui conosce solo il nome e la voce." Io ti amo June.Tu sei la vita ed io ti sto lasciando.Non preoccuparti per il paracadute.Presto avrò le mie ali,grandi ali bianche.Spero che non abbiano solo quelle moderne.Odierei avere un razzo al posto delle ali.Come credi che sarà l'altro mondo?Io ho le mie teorie.Credo che inizi dove finisce questo...Lo saprò presto comunque.Sto per chiudere,June.Addio!"
Gettatosi nel vuoto,Peter si risveglia miracolosamente illeso su una spiaggia,perchè "Il conduttore 71" ,un irresistibile Marius Goring,che avrebbe dovuto condurlo in cielo, lo ha perso nella nebbia e ritrova June che sta tornando a casa in bicicletta dopo aver lasciato la base aerea.I due si scoprono perdutamente innamorati.
Quando la guida 71 viene rimandata in terra per completare il suo incarico,Peter rifiuta di seguirlo perchè adesso ama June e non vuole lasciarla.
La controversia verrà discussa e risolta nel Tribunale Celeste,in un dibattito che vedrà opporsi Americani e Inglesi e sarà una lacrima d'amore a decidere il destino di Peter.
"A single tear shed for love might stop Heaven in its truck."
Dal prologo fantastico e visionario,che si svolge nell'immensità dell'Universo - "miliardi di soli,una miriade di stelle,separate da immense distanze..." - alla scelta audace di Michael Powell di rappresentare il mondo reale in technicolor ( con il grandioso apporto di Jack Cardiff) e il Paradiso in un bianco e nero sfumato di grigio,alla grande scala che conduce all'al di là,alla magnifica soggettiva della palpebra di Peter Carter,che si chiude lentamente oscurando la sequenza iniziale dell'operazione al cervello,un susseguirsi di idee innovative e visionarie,un inno superbo alla creatività,al potere del sogno,alla forza evocativa del colore.
"A Matter of Life and Death" dimostra come un film commissionato per migliorare i rapporti storico politici tra inglesi e americani,possa risolversi in un capolavoro di romanticismo e immaginazione,nella summa del felicissimo connubio tra la capacità visionaria di Michael Powell e il complesso e articolato script di Emeric Pressburger,fatto di caustico humour, riferimenti mistici e filosofici, pathos lirico e sentimentale,in quella dimensione di romanticismo estremo,già colta in altri loro capolavori.
La diatriba tra Abraham Farlan (Raymond Massey) ,pubblico accusatore e il dottor Reeves (Roger Livesey) neurologo,amico e difensore di Peter per decidere se si può prolungare oppure no la permanenza del protagonista sulla terra,scampato a morte certa per un errore della guida 71,si trasforma così in un delizioso trattato di politica e sociologia,che vede alla fine trionfare, senza condizioni, la forza dell'amore dei due protagonisti,rappresentata simbolicamente da una lacrima di June,raccolta su una rosa dai colori cangianti.
In un set grandioso e costosissimo, come lo ricorda Jack Cardiff nell'intervista presente nel dvd,circondati dai migliori tecnici e operatori,tra cui lo strabiliante scenografo tedesco Alfred Junge e Douglas Woolsey ed Henry Harris ,maestri degli effetti speciali,nacque un film straordinario,molto amato dai due autori,capace di ammaliare,stupire,affascinare per la sua carica innovativa e per le sbalorditive invenzioni spettacolari,supportato da un dialogo fatto di brillanti e sottili giochi verbali e da un cast di grandissimo livello e sublime affiatamento.

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