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Un fidanzato per mia moglie

Regia di Davide Marengo vedi scheda film

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La recensione su Un fidanzato per mia moglie

di passo8mmridotto
2 stelle

Davide Marengo ha "diretto" questo film, di una insulsaggine sconcertante, senza rendersi conto di avere confezionato un pacco dimenticandosi di metterci dentro qualcosa.

L'antefatto, frettolosamente girato a Cagliari, forse in omaggio all'attrice sarda Geppi Cucciari, poteva essere evitato, in quanto, a parte il bel panorama della città, passato fugacemente, dà una immagine falsa di tutta la Sardegna. Geppi Cucciari (Camilla Ledda) parla in dialetto con madre e amiche, con sottotitoli in italiano. Si pensi che tutti i sardi, anche quelli dei paesini più remoti, parlano un italiano perfetto, fatti salvi i congiuntivi per quelli meno acculturati. Il dialetto, in sardegna ce ne sono diverse centinaia, è ormai per i comici e per lo slang utilizzato per battute a effetto.

Pare che il film sia l'omologo della commedia argentina "Un novio para mi mujer" del 2008, quindi non ha avuto bisogno di nessuno sforzo creativo, se non per peggiorare l'originale.

La trama è terrificante, zoppica sin dall'inizio, gli episodi appaiono scollati e faticano a procedere, i dialoghi sono demenziali.

Inopportuna la scelta di Geppi Cucciari, per la parte della moglie "scoppiata". La Cucciari è una buona attrice, apprezzata a livello nazionale, ma la parte non le si addice, manca di fascino ed è diretta maldestramente da Marengo, per cui ci troviamo di fronte a un personaggio poco interessante, lontano dalle tematiche timidamente accennate dalla storia.

In breve: Camilla lascia Cagliari e il posto di lavoro in una radio locale per sposarsi con Simone Fortini (Paolo) milanese, venditore di auto usate. Camilla a Milano fa la casalinga, non esce mai di casa, si abbruttisce e dopo due anni la coppia scoppia. C'è un tentativo di analisi presso una psicologa, che culmina nell'esborso di euro trecento per non ottenere nulla. Paolo, consigliato dal suo datore di lavoro, decide di separarsi, ma non ha il coraggio di dirlo a Camilla. Entra in gioco Pietro "Il falco", (Luca), con fama di grande play boy, che dovrebbe sedurre Camilla e spingerla ad abbandonare Simone. Per essere credibile, Simone fa assumere Camilla in una radio locale, pagando lui stesso lo stipendio, in modo che sua moglie possa uscire ed essere abbordata dal "Falco". Il quale si rivela al massimo un uccello da cortile, diciamo un pollo.

Simone si ingelosisce quando Camilla comincia a cedere alla corte del "Falco", e cerca disperatamente di riconquistare sua moglie, con esito positivo. Tutto quì. Neppure una risatina strappata, un momento emozionante. Solo qualche parolaccia, a volte fuori luogo, di quelle super inflazionate.

Una stella, ed è già troppo.

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