Espandi menu
cerca
Un sacco bello

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

Recensioni

L'autore

scandoniano

scandoniano

Iscritto dal 27 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 77
  • Post 18
  • Recensioni 1430
  • Playlist 32
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Un sacco bello

di scandoniano
8 stelle

 

Enzo, coatto tracotante e solitario cerca un compagno per un viaggio di sesso a Cracovia, Ruggero, figlio dei fiori vive in una comune lontano dal padre tradizionalista e a suo dire “violento”, e Leo, ingenuo bamboccione alle prese con una turista spagnola mentre dovrebbe raggiungere la madre a Ladispoli, sono i tre protagonisti in un ferragosto romano.

Lo scotto del noviziato non pare essere cosa di Carlo Verdone, affermato cabarettista televisivo che con questo film rivelerà all’Italia il suo talento di autore, diventando una icona del cinema italiano per oltre un trentennio. Il film è ad episodi incrociati: tutti personaggi romani (anche quelli secondari, altri tre interpretati dallo stesso attore), con diverse abilità, a confronto con universi differenti e differenti umanità (gli amici che non lo seguono, il padre che vuole riportarlo a casa, la straniera con mentalità non provinciale). In ogni caso, tutti sono facce differenti di una tipicità italiana (mammone, caciarone, sbruffone) che prenderanno ulteriore linfa nel secondo lavoro di Verdone (“Bianco, rosso e Verdone”, anch’esso ad episodi).

Un sacco bello” è un film fresco e divertente, uno dei migliori lavori in carriera di Verdone, perché da un lato riporta sullo schermo quello che l’attore sapeva fare meglio al meglio all’epoca (personaggi caricaturati e tipici italiani), dall’altro perché le battute sono di grande impatto e ad esse viene unita una mimica assolutamente originale. Il cinema di Verdone, che impareremo a conoscere anche al di là delle mere caratterizzazioni al limite del caricaturale, vive in ogni caso qui un capitolo di grande spessore. Un film, per molti oggi, irrinunciabile e peculiare di una certa epoca e di una certa poetica. I soldi ce li mette l’amico Sergio Leone. La leggerezza dell’operazione non impedisce di citare velatamente Risi (“Il sorpasso”) e Luciano Emmer (“Domenica d’agosto”).

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati