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Need for Speed

Regia di Scott Waugh vedi scheda film

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La recensione su Need for Speed

di supadany
4 stelle

Prendi un videogioco di successo e sfrutta l’onda di popolarità globale dei vari Fast and furious, soprattutto i primi capitoli quando le contaminazioni esterne alla potenza dei bolidi erano più contenute.

In qualche modo, era inevitabile per Need for speed arrivare al cinema, semmai si poteva sperare che al momento di questa trasformazione non fosse tutto limitato a delle corse a folle velocità, per quanto riprodotte con passione, talento e follia.

Tobey (Aaron Paul) è un meccanico assai abile al volante che, dopo aver scontato una detenzione per un crimine non commesso, ha come unico desiderio quello di vendicarsi con Dino (Dominic Cooper), anche per la memoria di un caro amico, perito sulla strada proprio per “colpa” del rivale.

Per farlo, dovrà affrontare un lungo tragitto con Julia (Imogen Poots), ospite indesiderata, superando ostacoli di varia natura, per arrivare infine a partecipare a una gara clandestina dove giocarsi il tutto per tutto.

 

Aaron Paul, Dominic Cooper

Need for Speed (2014): Aaron Paul, Dominic Cooper

 

I meriti e le lacune di Need for speed sono evidenti, segnano la ricezione del film senza dover abusare di dettagli e nemmeno raccontare troppo di quanto si andrà a vedere.

Le corse a tutta velocità sono spettacolari, elaborate al punto di far sentire l’adrenalina nelle arterie, con il rombo dei motori protagonista, raggiungendo un grado di elaborata concretezza superiore anche a quanto i vari capitoli di Fast and furious non abbiano già mostrato.

Un bel merito, una stella da appuntarsi sul petto ma, incredibilmente, dal punto di vista della coerenza e dello sviluppo si riesce nell’impresa, non proprio facile, di far peggio del più prossimo rivale.

Passino le motivazioni del protagonista, lapalissiane e spronanti (anche omologate), ma si toccano (deleterie) vette di assurdo, arrivando al punto di presentare una gara per conquistare le vetture degli avversari, durante la quale ognuno parrebbe ben disposto a fracassare la propria.

In più, i dialoghi sono - come minimo - destinati ad apparire astrusi e le psicologie dei personaggi sono principalmente binarie, anche se non sarebbe fuori luogo l’obiezione secondo la quale deragli meno del previsto considerata la sua derivazione videoludica che, per recente storia cinematografica, assai di rado ha regalato qualcosa degno di essere ricordato.

Ad ogni modo, se non si appartiene alla cerchia di appassionati di corse e motori, non c’è molto cui aggrapparsi, anche gli attori non vengono in soccorso, con Aaron Paul protagonista senza stella da appuntarsi al petto e Dominic Cooper classico malvagio a 360°, per un film tutto giocato sugli stunt, facendo finta (dimenticandosi?) che un corollario ben descritto avrebbe potuto contribuire a rendere le scene spettacolari non solo elettrizzanti ma anche più vicine al cuore di chi guarda.

Sfiancante - la durata è a dir poco spropositata -, banale oltre ogni scusante nella trama, ma tecnicamente ben realizzato.  

Chi si accontenta gode, così così.

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