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Oltre il guado

Regia di Lorenzo Bianchini vedi scheda film

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La recensione su Oltre il guado

di maurizio73
6 stelle

Etologo scrupoloso e solitario si addentra con il suo camper nella zona collinare tra i boschi al confine tra Friuli e Slovenia, recuperando i dati delle postazioni di registrazione, sostituendo pile e schede di memoria e catturando una volpe cui applica un collare satellitare. Seguendo il canide lungo un tortuoso percorso fluviale , rimane intrappolato al di là del guado di un torrente appena ingrossatosi per la pioggia improvvisa ed è costretto a rifugiarsi in un villaggio abbandonato dove pure la volpe sembra aver trovato riparo e cibo. Ma il luogo, remoto e isolato, sembra abitato da misteriose e oscure presenze che iniziano a tormentarlo e terrorizzarlo.

 

locandina internazionale

Oltre il guado (2013): locandina internazionale

 

Prodotto con pochissimi mezzi e molta buona volontà dal regista indipendente Lorenzo Bianchini (che scrive pure la sceneggiatura insieme alla sorella Michela) è una favola horror girata (in digitale) con lo stile del mockumentary (frequente soggettiva, camera mobilissima, combinazione tra storytelling classico e inserti documentali, oggettivazione del registro  narrativo,etc.) che parte come una sorta di viaggio allegorico tra lo studio razionale della natura ed il prevalere di una dimensione esoterica di misteriose forze antropiche e finisce per scadere nei clichè più òvvi del ghost-horror di derivazione nipponica con tanto di ragazzine capellute dalle inquietanti e sanguinarie pulsioni omicide ('The Grudge' - 2004 Takashi Shimizu).

 

Oltre il guado (2013): Una scena del film.

 

The Grudge (2004): Una scena del film

 

Ben giocato sulle atmosfere di una detection solitaria tra le sperdute montagne al confine tra Friuli e Slovenia (antica stazione di Topolò) e adeguatamente sostenuto dalle musiche a tema di Stefano Sciascia, Bianchini guarda tanto alla tradizione nostrana dell'horror 'padano' alla Pupi Avati ('La casa dalle finestre che ridono' 1976 - con il protagonista Marco Marchese che ricorda il biondo e barbuto Lino Capolicchio; ma sarà sicuramente un caso!) ed i frammenti di una dimensione onirica e fantastica dove la memoria di un luogo incantato sembra avvincere il personaggio principale alle invisibili catene di una angosciosa prigionia, spogliandono di panni e strumenti moderni per vestirlo invece con quelli polverosi e logori di un antico abitante del posto.

 

Oltre il guado (2013): Marco Marchese

 

La Casa dalle finestre che ridono (1976): Lino Capolicchio

 

Quando sembrava che il film prendesse una inusuale piega esistenzialista ('Lo specchio' 1975 - Andreji Tarkovskij), Bianchini vira invece verso le facili soluzioni del cinema di genere, risolvendo il mistero fin qui meticolosamente coltivato, con il ricorso ad un truce immaginario horror-splatter da quattro soldi ed il didascalismo del 'voice over' in un antico dialetto sloveno, dove un 'carampan' del luogo disvela i segreti di una dolorosa vicenda familiare.

 

Lo Specchio (1975): Una scena del film

 

Foto

Oltre il guado (2013): Una scena del film

 

Film eterogeneo dunque che rivela forse una certa imprecisione di intenti (sta nella scrittura cinematografica) ma anche il coraggio di seguire un originale e difficile percorso autoriale addentrandosi, come il suo sempre più spaesato protagonista, negli scoscesi e ciottolosi percorsi di una silvestre regione di frontiera. Presentato alla 59esima edizione del Taormina FilmFest e vincitore del primo premio al ToHorror Film Festival di Torino. 

 

 

 

 

 

 

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