Espandi menu
cerca
Due giorni, una notte

Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film

Recensioni

L'autore

zombi

zombi

Iscritto dal 21 luglio 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 98
  • Post 14
  • Recensioni 1682
  • Playlist 277
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Due giorni, una notte

di zombi
9 stelle

lo stavo aspettando e alleluia è arrivato. il film dei dardenne è una freccia nel cuore di uno dei tanti lavoratori che rischia di perdere il proprio lavoro. come una spada di damocle che pende sopra la propria testa senza mai sapere se cadrà e quando. in una ditta di pannelli solari, il padrone per sopravvivere ha fatto mettere ai voti agli operai se optare per un bonus di 1000 euro o tenere sandra. sandra viene tra l'altro da un lungo periodo di malattia nervosa, dalla quale è faticosamente riemersa, e si sente pronta a riprendere il lavoro, ma i lavoratori hanno scelto i 1000 euro, pare con la pressione di un capo reparto, per accettare i soldi e non tenere sandra. ma grazie al sentito intervento di due colleghi e al padrone che ha accettato, lunedì ci sarà un'altra votazione e sandra avrà i due giorni del fine settimana e una notte per andare dai 14 colleghi e cercare di fargli cambiare idea perchè lei non perda il lavoro. un thriller su di una guerra che coinvolge poveracci. la crisi creata dai potenti della terra come in un film di fantascienza anni settanta porta le moltitudini a battersi per conservare la dignità come ultima risorsa. sandra sconfortata e schiava delle pasticche di xanax che ingurgita come tic-tac all'insorgere di ogni emozione troppo violenta, è spronata dal marito alla ricerca del consenso anche quando incontra gente violenta che non vuole sentire ragioni. queste stazioni cristologiche della donna provata ogni volta di più ad ogni ulteriore confronto, sia esso negativo ma anche positivo, non sono solamente un seguire un personaggio con la telecamera attaccata al viso o al collo, come in un tentativo di documentario-finzionale. i dardenne tratteggiano una figura iconica che come chiunque in un momento pessimo della propria esistenza, vede tutto nero, continuerebbe a piangere e vorrebbe essere nei panni di un uccellino che canta su di un albero, perchè essere se stessi in quel momento è troppo gravoso da sostenere. il marito sopporta moralmente e fisicamente la passione della moglie, che ovviamente non può essere lei!, e la invita a continuare, a non desistere, ad andare avanti per se stessa, per lui e per i due figli, oltre che per mantenere la rata mensile del mutuo che solo uno stipendio, non potrebbe mai sostenere. ho provato molta empatia con sandra e con molti degli operai che positivamente o negativamente affrontavano la votazione per sandra, ma che domani potrebbe essere per chiunque di loro. la sicurezza non esiste e la concorrenza spietata dei mercati in cui il costo del lavoro è abbattutto a spese dell'individuo ridotto a mero pezzo di ricambio, porta a capire anche le reazioni più violente e rabbiose, anche se non a scusarle. ci sono stati diversi momenti in cui ho sentito la commozione farsi molto forte, e sono stato molto felice ed orgoglioso di sandra e della sua decisione che avrebbe compromesso irrimediabilmente la battaglia che insieme al marito hanno condotto così bene. cinema battagliero, cinema di resistenza umana, cinema di lotta continua. che fatica stare al mondo, anche quando i tuoi bisogni sono così elementari!

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati